sabato 28 luglio 2018

Recensione: Le donne del lago

RECENSIONE

TITOLO: Le donne del lago
AUTORE: Lars Rambe
CASA EDITRICE: Newton Compton Editori
COLLANA: Thriller Svezia
PAGINE: 326
PREZZO: 7,90€

Inizio col dire che solo dopo aver acquistato questo libro sono andata a dare una sbirciatina alle recensioni: ero talmente convinta che mi sarebbe piaciuto che sono stata completamente sicura di me. Ho iniziato a leggere il libro e dopo circa 70 pagine non avevo capito proprio niente! Così ho iniziato a pensare che magari lo avessi letto in dei momenti di stanchezza e che il problema fossi io. Prima di riniziarlo da capo, però, ho deciso di leggere, appunto, alcune piccole valutazioni di questo libro. Mi sono trovata completamente d'accordo con gli altri utenti che indicavano questo libro molto criptico e difficile da seguire. Tuttavia, ormai rassicurata sul fatto che non mi fossi saltata qualche passaggio, ho continuato la lettura. 

Il libro, almeno da quanto avevo capito dalla trama di copertina, avrebbe dovuto raccontare le ricerche da parte di un fotografo, annebbiato dalle allucinazioni, per riuscire a far chiarezza sulla morte di due ragazze nel lago Jarla. Quello che però il libro racconta è tutt'altro, ovvero il percorso di crescita di Johan da ragazzino fino ad adulto. 

Sono presenti molti salti temporali e pochi chiarimenti a riguardo. Inizialmente questi salti sembrano completamente scollegati con le vicende che vengono narrate nel libro, poi magari, si riesce a collocarli verso la fine della storia. La presenza di questi salti temporali che non durano solo un capitolo, ma quasi sempre cinque o sei capitoli, disorienta il lettore e per me è stato difficile capire se le cose narrate fossero avvenute nel passato o nel presente, che vede Johan come protagonista.

Una cosa che ho notato è che in vari passaggi mi è venuta la sensazione che l'autore volesse scrivere il libro un po' prendendo spunto dal libro "Shining" di Stephen King. Mi spiego: non nel senso che cerca di prendere spunto dalle vicende ma quanto al voler raccontare episodi successi nel passato per far comprendere la serie di crimini avvenuti in prossimità di questo lago, proprio come King ha fatto per far comprendere la serie di crimini avvenuti nell'hotel. Purtroppo, però, a mio dire, in "Le donne del lago" non è riuscito bene e quei racconti del passato non fanno altro che far perdere il filo del racconto del presente. 

Un'altra cosa che comunque disorienta abbastanza è il fatto che il protagonista soffra di allucinazioni visive e quindi, alcune volte, quello che viene raccontato, magari, è un'allucinazione ed il lettore si trova ancora maggiormente disorientato, o almeno questo è quello che è accaduto a me. 

Anche le battute tra i personaggi, sembravano troppo tirate e un po' surreali. Inoltre, anche alcuni gesti o fatti, sembravano alquanto surreali e non riscontrano veridicità nella realtà. Ad esempio, durante una scena, il protagonista trova una busta nera inzuppata di sangue, la prende e senza nemmeno controllare il contenuto la porta con sè per farla scomparire dalla scena del crimine. Questa non può essere una cosa realmente fattibile: essendoci delle indagini in corso la polizia se ne accorgerebbe, o almeno troverebbe del sangue al quale non saprebbe dare risposta. Sono piccolezze che però fanno perdere veridicità al romanzo e fanno aprire delle falle.

Nelle ultime 50 pagine, diciamo sono riuscita a seguire abbastanza il finale, ma l'ho trovato scollegato quasi completamente da tutta la storia e soprattutto molto sbrigativo. Non c'è stato un momento di spiegazione vero e proprio e gran parte del lavoro di comprensione è stato lasciato al lettore. 

Di questo autore, per il momento ho letto solo questo volume, ma possiedo nella libreria anche "Il mosaico di ghiaccio". Che mi consigliate? Lo leggo oppure no? Cosa ne pensate voi di questo autore? Pensate che sia una cosa riguardante solo questo libro oppure un po' tutti? Fatemi sapere!

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