domenica 30 settembre 2018

Recensione: Quando tutto inizia

RECENSIONE


TITOLO: Quando tutto inizia
AUTORE: Fabio Volo
CASA EDITRICE: Mondadori
COLLANA: I MITI
PAGINE: 159
PREZZO: 7,90€

Chi mi segue sulla pagina Instagram del blog era già informato che il libro che stavo leggendo era questo. C'è stata tutta una varia trafila per quanto riguarda questo libro, ma alla fine sono riuscita a leggerlo. Era da un po' che lo avevo acquistato ed ero molto curiosa di leggerlo sia per le numerose recensioni positive che avevo letto sui vari blog, sia perchè una mia cara amica me lo aveva consigliato. 

Il libro racconta la storia di Silvia e Gabriele, lei sposata e con un figlio e lui single. Si incontrano in un modo strano e da quel momento non fanno altro che pensarsi e cercarsi, fino a quando il destino non li farà incontrare di nuovo cominciando a tessere la sua tela. 

Premetto dicendo che ho letto questo libro in meno di due giorni. L'ho iniziato sabato mattina in autobus e l'ho terminarlo alcuni minuti fa da sotto le coperte. Questo è il primo libro di Fabio Volo che leggo e provo delle sensazioni abbastanza contrastanti. 

La storia è di per sè semplice e lineare, senza molti colpi di scena o con dei punti di maggior suspance. Questo fatto, da un lato mi è piaciuto perchè rende la storia molto simile ad una possibile relazione nella realtà, ma il fatto di essere forse un po' troppo semplice, alla fine fine diventa un po' monotono. Certo, è bello leggere un libro che si possa avvicinare alla realtà però credo che sarebbe stato altrettanto bello con qualche colpo di scena in più. 

Un'altra cosa che non mi ha particolarmente colpito è stata la parte centrale. All'inizio ed anche verso la fine del libro c'era uno sviluppo della storia, ma per quanto riguarda la parte centrale mi è sembrata un po' statica. Questo non ha fatto annoiare molto in quanto, complessivamente, essendo un romanzo non molto lungo, la parte centrale comprendeva circa una sessantina di pagine. 

Una cosa bella, però, è stata che, nonostante lo sviluppo sia stato un po' troppo lineare, ho notato attraverso le pagine una graduale crescita del protagonista. Inizialmente ci viene presentato come un uomo che scappa da un matrimonio ma successivamente si diventerà spettatori della sua crescita interiore e di una sua rinascita.

Mi è piaciuto molto lo stile dell'autore che a tratti mi ricordava quello di Susanna Casciani. I periodi non erano molto lunghi e si comprendeva bene quello che l'autore voleva trasmettere (soprattutto riguardo ai sentimenti provati dal protagonista). Giusta anche la lunghezza dei capitoli. 

Nel complesso posso dire che il libro è una bella lettura da fare anche in momenti della giornata nei quali ci si vuole estraniare dalla realtà ma senza utilizzare un'elevata concentrazione che si dovrebbe riservare ad un romanzo complesso ed intricato, come appunto sui mezzi pubblici o la sera nel proprio letto caldo. 

E voi? Avete mai letto un libro di Fabio Volo, e se sì, quale? Avete un altro suo titolo da consigliarmi? Aspetto i vostri consigli! A presto!

venerdì 21 settembre 2018

Recensione: Anna

RECENSIONE


TITOLO: Anna
AUTORE: Niccolò Ammaniti
CASA EDITRICE: Einaudi
COLLANA: Einaudi Big
PAGINE: 304
PREZZO: 13,00€

Buongiorno a tutti! Siamo entrati ufficialmente in autunno! E con questo libro stupendo la giornata mi sembra persino migliore di come realmente è. Ho finito di leggere "Anna" stamattina in autobus e questo mi ha lasciata intontita per tutta la giornata. Ho trovato il libro veramente bello e sul finale non si poteva evitare di commuoversi.

Avevo in mente di leggere questo libro sin da quando lo avevo acquistato. Poi però, veniva sempre "superato" da un altro libro e rimaneva sempre lì nello scaffale, buono buono, aspettando pazientemente il suo turno. Se devo essere sincera al 100%, prima di iniziare questo libro ne avevo iniziato un altro. Questo, però, non mi ha colpita subito e mi sono accorda dopo le prime pagine che richiedeva un certo livello di attenzione, cosa che non si riesce facilmente a trovare in autobus alle 7 di mattina, perciò è tornato ad occupare il suo posto in libreria ed io mi sono finalmente decisa a prendere in mano Anna. 

Questo volume è il primo che leggo riguardo al celebre Niccolò Ammaniti. Ovunque, vedo esposto almeno uno dei suoi libri e sono veramente felice di aver letto come suo primo romanzo proprio questo. Adesso sono super invogliata a comprarne altri. 

Il romanzo è ambientato in una Sicilia completamente devastata da incendi e terremoti, derivati tutti dal rilascio di un virus mortale. La particolarità di questo virus però, è che non attacca tutta la popolazione, ma solo gli adulti, o come vengono definiti nel libro i Grandi. I bambini ne sono completamente immuni, questo dovuto ad un ormone che si sviluppa solo dopo la pubertà. Ed è così che incontriamo la nostra protagonista, dalla quale prende il nome il libro: Anna. Inizialmente nel romanzo viene narrata la storia della famiglia di Anna che, dopo la morte dei Grandi, si ritrova alle prese con il suo fratellino Astor. Cercherà di crescerlo proprio come avrebbe voluto sua madre, ma questo si rivelerà molto difficile in un paese dove il cibo scompare velocemente, la tecnologia perde tutta la sua funzionalità e delle bande di bambini sopravvissuti e tornati allo stato quasi primitivo invadono, saccheggiano e distruggono ogni cosa.

Appena iniziato questo romanzo mi sono subito trovata immersa nella storia, incuriosita soprattutto dalla inusuale ambientazione e dalla freddezza con la quale l'autore è riuscito a caratterizzare i vari luoghi e le varie scene in modo da far comprendere a pieno i sentimenti e le emozioni dei vari personaggi. Mano a mano che si continua a leggere, ci si ritrova catapultati in un mondo che assomiglia sempre più ad un mondo post-Apocalittico. 

Come sopra accennato mi sono piaciute molto le descrizioni. Erano crude, aspre, ed anche il linguaggio era ben scelto e adeguato ad una bambina di tredici anni. Dalle descrizioni del passato dei personaggi si riesce a comprendere molto sulla loro personalità e su come le scelte che fanno siano collegate con le esperienze da loro vissute. 

Il libro è, inoltre, carico di messaggi molto forti: innanzitutto fa riflettere sulla protagonista, ovvero su come una ragazzina riesca a provvedere al suo sostentamento e a quello di suo fratello. Inoltre, con le sue varie riflessioni, riusciamo ad entrare in sintonia con il suo modo di pensare e molte volte mi è capitato di provare a mettermi nei suoi panni. Un'altra cosa che traspare dal romanzo è la pietà che l'autore cerca di far provare nei confronti dei personaggi. Ed è proprio così che un cane descritto nei primi capitoli del libro come un cane rabbioso e molto violento, riuscirà a riscattarsi nella fine del romanzo occupando un posto d'onore nel cuore di ogni lettore. Un altro messaggio, è anche come la mente umana, soprattutto quella dei bambini, sia facilmente malleabile e di come possano sprigionarsi degli istinti primitivi nella vita di tutti i giorni. All'interno del romanzo il confine tra la vita e la morte non sarà nient'altro, infatti, che un lieve passaggio, il più delle volte sottovalutato o non preso in considerazione. Molti bambini provano gusto nell'uccidere o nel lottare, senza rendersi conto realmente di quello che fanno. Questo aspetto, mi ha fatto subito pensare ad un altro libro di formazione che avevo letto tempo fa ovvero "Il signore delle mosche" di William Golding. Ne "Il signore delle mosche" però non mi è sembrata di essere presente interamente nella lettura come in "Anna". 

Una cosa che mi è piaciuta molto, oltre a tutte quelle sopra elencate, è stata lo stile con il quale Ammaniti abbia scritto il romanzo. Il linguaggio non era nè scontato o debole, nè difficile o con periodi lunghi e complessi. Ho finito il libro senza che me ne accorgessi provando una strana tristezza per il fatto di dover abbandonare Anna e suo fratello Astor. Alla fine del libro erano diventati dei veri e proprio compagni, cosa che mi è successa solo in pochi altri libri.  

Consiglierei questo libro a tutte quelle persone che magari si sentono un po' giù di tono per riflettere sui messaggi della vita, e per apprezzarne ogni momento. Concludo dicendo che io ho amato questo libro e che spero piaccia anche a voi.

Mi raccomando, fatemi sapere quale libro di Ammaniti vi è piaciuto di più!  

venerdì 14 settembre 2018

Recensione: La principessa di ghiaccio

RECENSIONE


TITOLO: La principessa di ghiaccio
AUTORE: Camilla Läckberg
CASA EDITRICE: Marsilio
COLLANA: GialloSvezia
PAGINE: 464
PREZZO: 12.00€

Ed eccomi con una nuova recensione! Si, si, lo so che vi eravate subito abituati al fatto di trovarne una, o almeno un post, mediamente ogni settimana, ma come ben saprete... è ricominciata la scuolaaa! Non posso ancora credere che le vacanze siano ufficialmente terminate. Io ho ricominciato la scuola il 10 settembre e quindi è quasi una settimana che sono dietro il banco. I tempi di lettura si sono drasticamente ridotti: sono passati dall'occupare la maggior parte del tempo a casa ad occupare il viaggio di andata e di ritorno a casa in autobus (che comprende in totale un paio di ore al giorno). Essendo ancora agli inizi dell'anno scolastico e non avendo quel carico immane di compiti e progetti vari, riesco ancora a giostrarmi abbastanza bene con le varie letture ed i vari post, tuttavia, saranno sicuramente numericamente inferiori a quelli estivi. 
Comunque, bando alle ciance e cominciamo questa bella recensione. 

Quando dovevo scegliere quale libro leggere ero indecisa molto tra questo ed un altro romanzo così, per cercare di evitarmi di andare fuori di testa, ho deciso di fare un post sulla pagina Instagram del blog e... fare scegliere a voi! Il libro che ha ricevuto maggiori voti è stato appunto "La principessa di ghiaccio" di Camilla Läckberg. 

Questo libro racconta di Erika, una giovane scrittrice che, tornata nel suo paese di nascita per occuparsi di alcuni documenti dopo la morte dei propri genitori si trova immischiata nell'omicidio di una sua amica d'infanzia, Alexandra. Le indagini procedono molto lentamente e più vanno avanti più i misteri si infittiscono. Verranno scoperti tantissimi segreti che la popolazione di Fjällbacka ha a lungo taciuto e l'omicidio apparirà collegato ad uno strano caso di scomparsa risalente a quasi venticinque anni prima. 

Questo è il primo libro di Camilla Läckberg che mi capita di leggere. Ho sentito molto parlare di questa autrice soprattutto dopo la pubblicazione di "La strega" uno dei suoi volumi più famosi. All'inizio ero molto curiosa di leggere finalmente uno dei suoi libri e sono stata felice del fatto che, senza rendermene conto, ho iniziato proprio con il primo delitto di Fjällbacka. 

Il libro è stato molto interessante e nonostante la mole è volato abbastanza velocemente. I dialoghi sono pochi e quello che caratterizza molto il romanzo è, secondo me, la presenza di tante descrizioni: siano esse riferite a luoghi oppure a  personaggi. Questo mi ha aiutata molto ad immaginarmi i vari protagonisti e le diverse ambientazioni. Ogni personaggio veniva descritto con dei tratti particolari che ci aiutava ad identificarlo durante la lettura quando avvenivano dei cambi di punti di vista. 

Una cosa che inizialmente mi aveva abbastanza turbato, ma della quale mi sono in seguito abituata è la poca presenza di capitoli. In tutto il romanzo sono presenti solo tre capitoli che piuttosto dividono il romanzo in tre parti fondamentali. L'ultima parte inizia circa a metà del libro e termina alla fine.

Devo dire che all'inizio il libro mi sembrava un po' lento, questo dovuto al fatto delle lunghe descrizioni, ma al contrario di quanto ci si possa aspettare, non mi è sembrato per nulla faticoso continuare a leggere, dato che le descrizioni riguardavano la vita di personaggi sempre nuovi, e questo arricchiva sì la storia ma non la rendeva per niente noiosa o scontata.

Una piccola nota riguardo al finale: nel complesso un po' scontato. Nonostante durante il romanzo ci fossero alcune scoperte che non venivano rivelate (come ad esempio, un foglio rinvenuto nel cestino che lasciava la protagonista esterrefatta, ma che non veniva riferito al lettore se non dopo parecchio tempo) il finale, almeno per quanto mi riguarda era un po' scontato. Avevo dei sospetti già dalla metà del libro, ma avevo individuato il colpevole, quindi il finale, per me, non è stata una cosa molto eclatante.

In generale, però, il libro mi è piaciuto molto e credo che cercherò di comprare tutti i delitti di Fjällbacka, e si intende che quando dico cercherò, molto sicuramente lo farò! Voi avete letto o possedete qualche libro narrante un delitto di Fjällbacka? Me ne consigliate qualcuno? Quale vi ha colpito di più?

mercoledì 5 settembre 2018

Recensione: Il mio cuore cattivo

RECENSIONE


TITOLO: Il mio cuore cattivo
AUTORE: Wulf Dorn
CASA EDITRICE: Tea
COLLANA: I grandi Tea
PAGINE: 345
PREZZO: 12,00 €

Ho finito di leggere questo libro alcuni giorni fa, ma per motivi di tempo ed anche perchè il giorno che l'ho terminato ho dovuto preparare il book haul di agosto, ve ne parlo solo ora. 

Questo è il secondo libro di Wulf Dorn che io abbia letto. Qualche mese fa ho letto, infatti, "La psichiatra" il suo romanzo più famoso il quale mi era abbastanza piaciuto. Quindi, mi aspettavo anche per questo libro una lettura scorrevole, fluida ed intrigante. Purtroppo però, la storia non mi ha coinvolta molto, soprattutto nella parte iniziale dove dovevo impormi di andare avanti con la lettura poichè il ritmo era molto lento e ripetitivo.

Il romanzo racconta la storia di Dorothea, una ragazza di sedici anni. Una mattina Dorothea trova il suo fratellino Kai morto dentro la culla. La cosa che più la spaventa, però, è il fatto che non ricorda niente di quanto successo la sera precedente, quando era lei a dover badare al fratellino. Poco tempo dopo, Dorothea viene ricoverata in una clinica psichiatrica e da lì le cose per lei iniziano a degenerare. Dopo qualche anno e vari problemi sia familiari che sociali, Dorothea viene dimessa e si ritrova catapultata in una nuova casa nella cittadina di Ulfingen. Qui, una notte, farà uno strano incontro. Incontra, infatti, un ragazzo ferito nel proprio garage; tuttavia, al momento dell'arrivo delle forze di polizia, il ragazzo risulterà scomparso e tutti danno la colpa alle sue allucinazioni. Solo il giorno dopo, però Dorothea farà un'agghiacciante scoperta: il ragazzo da lei visto è morto prima del suo arrivo in paese. 

Al momento di acquistare il libro mi sono subito fatta trasportare dalla trama. Mentre lo leggevo però non mi sentivo parte della storia; era come se non riuscissi a farmi un'idea generale, sia dei personaggi che delle vicende che accadevano. 

Una cosa che mi ha destabilizzato molto,  e che in alcuni casi mi ha anche dato parecchio fastidio è stato il fatto di non avere basi su cui aggrappare le mie ipotesi. Essendo un thriller, infatti, c'erano delle indagini da parte della protagonista, ma fino alla risoluzione del caso non ero ancora riuscita a comprendere se il tutto fosse veramente reale o solo frutto delle allucinazioni da parte della protagonista. Essendo un thriller psicologico, c'era da aspettarselo, ed anche conoscendo il modo di scrivere dell'autore, era alquanto scontato che tutte le sicurezze del lettore sarebbero state ribaltate, però in alcuni casi era addirittura frustrante per me non sapere a che cosa credere o meno. Questa cosa, sono abbastanza sicura che sia stata intenzionalmente fatta dall'autore, ovvero magari voleva che noi ci sentissimo come la protagonista che era alquanto scossa, impaurita, arrabbiata con gli altri che non le credevano, ma al tempo stesso non sicura al 100% di ciò che i suoi occhi vedevano. Forse è stato proprio questo fatto a condizionarmi durante tutta la lettura ed a non farmela apprezzare a pieno. 

Detto questo, la lettura, anche se continuata a stento, si è rivelata abbastanza bella, senza tanti colpi di scena tranne che nel finale, che ha avuto un completo capovolgimento delle mie, seppur blande, ipotesi.

Voi avete letto questo libro? Cosa ne pensate? Qual'è il libro che più vi è piaciuto di Wulf Dorn? Fatemi sapere!

lunedì 3 settembre 2018

Book Haul: Agosto

BOOK HAUL

Anche agosto è ormai finito e tra poco si ricomincia con la solita routine: scuola, lavoro, compiti, impegni e chi ne ha più ne metta... Però con settembre iniziano a tornare anche le giornate piacevoli, trascorse con i colleghi di lavoro o con i compagni in classe. Iniziano a tornare i piumini, e con essi le nuove serie TV da guardare al caldo, magari anche con una bella cioccolata fumante accanto. Cominciano a tornare gli acquazzoni e le corse sotto la pioggia per arrivare a casa. Torneranno le docce calde dove tutti ci sentiremo più rilassati, e magari canteremo anche un po', chissà... Ma soprattutto, tornerà il fuoco nel camino e i libri letti, amati, contemplati sulla poltrona al caldo di un plaid o semplicemente con un micio accanto. Insomma, si tornerà alla regolarità... o almeno si spera! 
Dopo questo momento di riflessione (ogni tanto ci vuole!😉) posso ufficialmente dichiarare chiuso il periodo dei libri letti davanti al ventilatore perchè il caldo è insopportabile o quello con le zanzare che ti ronzano nelle orecchie, ed aperto il periodo del gatto usato come scaldino😃. 
Ma adesso, prima di guardare ancora avanti, devo fare un passo indietro per mostrarvi tutti i miei acquisti del mese di agosto! 

Devo ammettere che fino a circa il 20 di agosto non avevo comprato nessun libro, e questo anche dovuto al fatto che non sono stata a casa e che per svariati motivi non sono riuscita a passare in nessuna libreria. Inizialmente ero preoccupata perchè non sarei riuscita a farvi il book haul, ma anche perchè, nel caso ci fossi riuscita, sarebbero stati pochi volumi... 
Tuttavia, una volta tornata a casa, mia madre ha deciso di organizzare un weekend fuori porta per il compleanno di mio padre, ma date le condizioni di salute precarie di mia nonna, che era in ospedale, abbiamo deciso una destinazione abbastanza vicina ma che potesse accontentare un po' tutti... indovinate? Per quanti hanno detto Roma, vi comunico che è la risposta corretta! Eh già, abbiamo deciso di andare a Roma, e, quando io vado a Roma, non può mancare la visita da... Libraccio! Ed è così che ho fatto un bel bottino che, se non mi dilungassi come mio solito, vi avrei già mostrato. Chi mi segue sulla pagina Instagram, avrà sicuramente già visto tutti i miei post o storie, e quindi sarà già un po' avvantaggiato ma... niente paura, iniziamo!

I primi cinque libri che vi mostrerò sono stati acquistati da Libraccio:

"Corsa verso il baratro" di Elizabeth George.
"Come ogni mattina, malgrado il freddo, Elena Weaver, giovane e bella studentessa del St. Stephen's College di Cambridge, esce all'alba per andarsi ad allenare lungo il fiume. Qualcuno, però, la sta aspettando. Un delitto assurdo, perpetrato con spietata ferocia. Elena, benchè sordomuta, era piena di vita, di sensualità e al tempo stesso di innocenza che nessuno riesce a spiegarsi una fine tanto orribile. La tragedia ha un impatto devastante sul mondo dorato del college inglese, cui appartiene anche il padre della ragazza, stimato professore che aspira a una cattedra di prestigio. E forse la verità va ricercata proprio in quell'universo rarefatto, oltre che nella cerchia familiare. Il college chiama in causa New Scotland Yard, e tornano in scena l'ispettore Thomas Lynley e il sergente Barbara Havers, pronti a rovistare negli armadi più oscuri dell'esclusivo ambiente di Cambridge, sicuri di trovarvi, fra ampie toghe e letture shakespeariane, ben più di uno scheletro. Ma incontrano subito grossi ostacoli, primo fra tutti la difficoltà di inquadrare la personalità della vittima."
Mi sono trovata con questo libro in mano mentre cercavo in una parte con le super offertissime nuove. Ho comprato questo libro quasi a metà del suo prezzo iniziale ed è nuovo. Come essere più felice di così?

"Il giardino di pietra" di Kjell Eriksson. 
"E' una calda giornata di giugno, Josefin Cederén cammina con la figlia Emily lungo la strada di un quartiere residenziale di Uppsala, quando improvvisamente una macchina le investe con violenza, uccidendole. Quello stesso giorno, scompare Sven-Erik Cederén, marito e padre delle due vittime, ora principale sospettato del duplice omicidio. Ma davvero si è trattato di un dramma privato? E' possibile che un uomo arrivi ad annientare la propria famiglia? Alla guida delle indagini, Ann Lindell, trentacinque anni, da quindici all'anticrimine di Uppsala, non ne è del tutto convinta. C'è anche un'altra pista che si fa strada: Cederén potrebbe essere coinvolto in un clamoroso scandalo farmaceutico internazionale. Impegnata nelle ricerche con la determinazione che la distingue, Ann intanto sente sempre più forte il desiderio di una vita normale, ma proprio quando è convinta che le cose comincino a girare nel verso giusto, si trova improvvisamente davanti a una scelta decisiva che rimette tutto in discussione."
Questo libro, invece, mi ha attratta molto per la sua trama. Inoltre, anche questo lo ho pagato a metà prezzo nonostante fosse nuovo, e quindi un altro motivo per portarlo a casa con me. 

"Parla con i morti" di Harry Bingham.
"Fiona Griffiths, giovane detective della polizia di Cardiff, qui al suo primo caso, ha l'incredibile capacità di sviluppare un rapporto comunicativo con i defunti: proprio come se riuscisse a parlarci. Duplice omicidio: una giovane donna e la figlia di sei anni sono trovate uccise in un appartamento dei quartieri malfamati di Cardiff, nel Galles. La casa è in condizioni terribili, eppure nell'angolo di una stanza giace la carta di credito di un miliardario scomparso sei mesi prima in un incidente aereo. Del caso viene incaricata l'agente investigativo Fiona Griffiths, da poco arrivata in polizia. Fiona è sicura che la morte di madre e figlia sia solo la punta dell'iceberg di un mistero ben più complesso, e si getta a indagare su quella che si rivelerà poi una terrificante realtà. Ma anche Fiona ha tanti segreti da nascondere, reduce com'è da un pesantissimo esaurimento nervoso; e, mentre lei stessa cerca di dare un senso logico alla bizzarra scena del crimine, è al lettore che spetta ricostruire come in un puzzle le parti mancanti del passato della detective. Perché Fiona è così affascinata dai morti da pensare di poterci parlare?"
Questo volume l'ho acquistato a metà prezzo essendo usato. Come constato ogni volta, i libri usati da Libraccio sono sempre quasi come nuovi. Vengono sottoposti sempre ad un'analisi accurata ed il cliente rimane sempre soddisfatto. Questo volume, tranne per delle pieghe sulla costina laterale (normalissime per il formato tascabile) è praticamente nuovo. Incuriosita molto anche dalla trama, non ho potuto che prendere anche lui.

"Tutti i bambini tranne uno" di Philippe Forest.
""Il lungo anno in cui morì nostra figlia fu il più bello della mia vita." Una frase così, la può dire solo un padre: un padre sfacciatamente innamorato, arrogante, disperato, esibizionista, inerme, sarcastico, corazzato di tutta l'eloquenza della lingua francese. Philippe Forest ci racconta la vita e la morte di Pauline dal primo all'ultimo giorno. Pauline è una bambina di tre anni che ha un lieve dolore al braccio sinistro. Il pediatra, un po' preoccupato, le prescrive una serie di analisi. Si tratta di un cancro rarissimo che si diffonde rapidamente e le fa gonfiare l'arto. I genitori, Alice e Philippe, seguono costernati l'ingranaggio clinico. Dopata di morfina, la bimba subirà un'operazione... è un successo di breve durata, la "pallina" torna e con essa il dolore. Dopo il calvario di più ospedalizzazioni risulta che il male ha raggiunto un polmone. Una seconda operazione riesce, ancora una volta, a sopprimere il tumore e tuttavia "il cancro era come una fiamma che correva su un grande foglio di carta". Si estende all'altro polmone, impedisce alla bimba di respirare. Stavolta è veramente la fine, è soltanto una questione di ore, di minuti. I genitori assistono alla morte della loro unica figlia. Questa la trama, fredda, spietata. Philippe Forest non lo è. Con una scrittura vibrante e poetica racconta le giornate di vacanza con Pauline, i suoi giocattoli preferiti, le fiabe condivise, la pazienza e il coraggio di quella creatura, la sua maturità di fronte al dolore e all'impensabile. Intreccia e fonde questa storia con la storia della letteratura, lascia che venga sbranata dalla letteratura proprio perché ha imparato che i corpi amati scompaiono, mentre le parole che verranno fabbricate dopo la morte non salvano e non abbelliscono nulla." 
Questo libro ha avuto una diffusione pazzesca ultimamente, dopo che la casa editrice Fandango Libri, gli ha regalato una nuova copertina. Apparso mille e mille volte su Instagram e con un successo clamoroso, è tornato sugli scaffali di tutte le librerie. Avevo già da diverso tempo programmato di comprarlo e quando l'ho trovato da Libraccio usato ma in perfette condizioni (sembra completamente nuovo) l'ho subito preso, e non me ne pento. Non vedo l'ora di leggerlo.

"Bella mia" di Donatella Di Pietrantonio.
"Ritrovarsi alle prese con un adolescente taciturno e scontroso che è quasi uno sconosciuto, improvvisarsi madre quando quell'idea di sé era già abbandonata da tempo. È ciò che succede a Caterina, la protagonista di questa storia di intensità e dolore implacabili, quando Olivia, la sorella gemella che sembrava predestinata alla fortuna, rimane vittima del terremoto dell’Aquila lasciando il figlio Marco semiorfano. Il padre, musicista di fama, vive a Roma e non sa come occuparsene, perciò tocca a Caterina e alla madre anziana prendersi cura del ragazzo, mentre cercano di dare forma a un lutto schiacciante. Ed è in questo adattamento reciproco, nella nostalgia dei ricordi, nei piccoli gesti gentili o nelle attenzioni di un uomo speciale che può nascondersi l’occasione di una possibile rinascita. Bella mia, titolo ispirato a una canzone abruzzese dedicata alla città dell’Aquila, è un romanzo che parla con straordinaria forza poetica dell’amore e di ciò che proviamo nel perderlo. Ma soprattutto della speranza e della ricostruzione: la ricostruzione di una città squassata dal sisma e la ricostruzione ancora piú faticosa della fiducia nella vita. Il libro, uscito nel 2013 e già candidato al Premio Strega, è stato vincitore del Premio Brancati e del Premio Vittoriano Esposito: ora torna con una nuova veste e una inedita postfazione dell'autrice."
Questo libro lo ha acquistato mia madre, sempre da Libraccio, era da molto tempo che lo stava cercando e, come me, è stato molto contenta di riuscirlo a trovare tra gli scaffali. Conto di leggerlo anch'io.

I prossimi due libri che vi mostrerò, li ho comprati sempre a Roma durante il weekend ma non da Libraccio, bensì dalla libreria Feltrinelli presente nella Galleria Alberto Sordi:

"Formicae" di Piernicola Silvis.
"La voce al telefono dice che Livio Jarussi, il bambino scomparso da due anni, è vivo e sta bene. Aspetta soltanto di essere riportato a casa, dai suoi genitori. Quando la polizia arriva nel luogo indicato dalla voce anonima, una discarica alla periferia di Foggia, trova una scena sconcertante. Qualcuno ha allestito un terribile quadro rituale. Sepolto malamente tra i rifiuti c'è il corpo di Livio. Sulla misera tomba, come un lugubre ornamento, si alza una croce di legno e ferro. Per Renzo Bruni, alto funzionario del Servizio Centrale Operativo, questo ritrovamento significa tornare a occuparsi di un caso che più di ogni altro l'ha tormentato in passato, come poliziotto e come uomo, di un caso dove ritrova un suo fiero avversario, Zio Teddy, in una partita a due, giocata con gli strumenti del male."
La prima cosa che mi ha colpito di questo libro (anche se così non dovrebbe essere...) è stata la copertina. I colori giallo e nero mi hanno subito attirata, ed una volta letta la trama di copertina, sono rimasta veramente con la voglia di vedere come si sarebbe svolto il caso. Anche questo libro ha avuto nel complesso un grande successo e per questo motivo ho deciso di dargli anche io un'opportunità. 

"Nero di luna" di Marco Vichi.
"Emilio Bettazzi giovane scrittore di Firenze va ad abitare in una grande casa in campagna che un suo amico, prima di morire, aveva preso in affitto. E' convinto che sulle bellissime colline del Chianti riuscirà a scrivere un romanzo. Ma fin dai primi giorni gli succedono strane cose. Sente le voci concitate di un litigio provenire da una villa che, a detta di tutti, è abbandonata da anni. Vede nella notte una sagoma umana mezza nuda che corre nei campi. E scopre che da tempo si verificano stragi di galline e conigli che nessuno sa spiegare, nemmeno i carabinieri. Emilio cerca di venire a capo di quei misteri, facendo domande, raccogliendo storie, scrutando volti e gesti, fino a spingersi di notte dentro la villa e nei boschi. Quello che scoprirà lo lascerà sbalordito, ma lo legherà per sempre a quei luoghi."
Anche qui un merito particolare va alla casa editrice per la copertina che a me piace tantissimo, inoltre, mi sono appena resa conto che entrambi i volumi acquistati quel giorno dalla Feltrinelli, hanno come colori principali sulle copertine il giallo ed il nero. Vabeh, quel giorno ero in vena di questi due colori. A voi capita qualche volta di acquistare diversi libri e poi rendervi conto che i colori sulle copertine si somigliano? Fatemelo sapere!

Quest'altro libro, invece, l'ho comprato proprio qualche giorno fa, andando nella mia libreria di fiducia. 

"Ogni nostra caduta" di Dennis Lehane.
"Rachel Childs ha tutto ciò che aveva sempre desiderato. E sta per perdere ogni cosa. Dopo anni di studio e duro lavoro, mossa costantemente da un animo indagatore, Rachel riesce a diventare una giornalista di successo. Donna tormentata e imprevedibile, ha ancora addosso il peso di un'ingombrante figura materna, insieme al mistero mai risolto sull'identità del padre. Ma ha raggiunto un equilibrio e la sua vita procede felicemente. Fino al crollo. A seguito di un'umiliante crisi di nervi, traumatizzata, si ritrova a vivere come una reclusa, abbandonata da tutti. E' un evento inatteso in una sera di pioggia a stravolgere profondamente la visione che Rachel ha di se stessa, oltre che la sua vita privata. Un incontro con un uomo che torna dal suo passato e che l'aiuta a risollevarsi dal baratro in cui è prigioniera. Ma proprio quando si sente di nuovo sulla vetta, Rachel scopre di trovarsi in realtà sull'orlo di un precipizio ancora più spaventoso. Attirata in una trama intessuta nell'inganno, Rachel dovrà trovare dentro di sé la forza per affrontare le sue più grandi paure e accettare verità che non avrebbe mai potuto immaginare."
Al momento di acquistare questo libro non ne ero convinta al 100%, però mi sono detta: "Massì, compriamolo" e mi sono ritrovata con un nuovo acquisto. Già adesso, però, rileggendo la trama, mi sembra sempre più intrigante e magari anche utile per staccare ogni tanto dalla lunga serie di thriller che sto leggendo ultimamente.

Questo era l'ultimo libro che ho acquistato nel mese di agosto. Spero che i libri che vi ho mostrato vi possano essere stati utili a scoprire nuovi titoli oppure a decide finalmente ad acquistare un libro che volevate da un po' di tempo. Io sono contenta di tutti gli acquisti fatti. E voi? Vi sentite fieri dei vostri acquisti e delle vostre letture fatte in questi mesi estivi? Fatemelo sapere nei commenti!