mercoledì 5 settembre 2018

Recensione: Il mio cuore cattivo

RECENSIONE


TITOLO: Il mio cuore cattivo
AUTORE: Wulf Dorn
CASA EDITRICE: Tea
COLLANA: I grandi Tea
PAGINE: 345
PREZZO: 12,00 €

Ho finito di leggere questo libro alcuni giorni fa, ma per motivi di tempo ed anche perchè il giorno che l'ho terminato ho dovuto preparare il book haul di agosto, ve ne parlo solo ora. 

Questo è il secondo libro di Wulf Dorn che io abbia letto. Qualche mese fa ho letto, infatti, "La psichiatra" il suo romanzo più famoso il quale mi era abbastanza piaciuto. Quindi, mi aspettavo anche per questo libro una lettura scorrevole, fluida ed intrigante. Purtroppo però, la storia non mi ha coinvolta molto, soprattutto nella parte iniziale dove dovevo impormi di andare avanti con la lettura poichè il ritmo era molto lento e ripetitivo.

Il romanzo racconta la storia di Dorothea, una ragazza di sedici anni. Una mattina Dorothea trova il suo fratellino Kai morto dentro la culla. La cosa che più la spaventa, però, è il fatto che non ricorda niente di quanto successo la sera precedente, quando era lei a dover badare al fratellino. Poco tempo dopo, Dorothea viene ricoverata in una clinica psichiatrica e da lì le cose per lei iniziano a degenerare. Dopo qualche anno e vari problemi sia familiari che sociali, Dorothea viene dimessa e si ritrova catapultata in una nuova casa nella cittadina di Ulfingen. Qui, una notte, farà uno strano incontro. Incontra, infatti, un ragazzo ferito nel proprio garage; tuttavia, al momento dell'arrivo delle forze di polizia, il ragazzo risulterà scomparso e tutti danno la colpa alle sue allucinazioni. Solo il giorno dopo, però Dorothea farà un'agghiacciante scoperta: il ragazzo da lei visto è morto prima del suo arrivo in paese. 

Al momento di acquistare il libro mi sono subito fatta trasportare dalla trama. Mentre lo leggevo però non mi sentivo parte della storia; era come se non riuscissi a farmi un'idea generale, sia dei personaggi che delle vicende che accadevano. 

Una cosa che mi ha destabilizzato molto,  e che in alcuni casi mi ha anche dato parecchio fastidio è stato il fatto di non avere basi su cui aggrappare le mie ipotesi. Essendo un thriller, infatti, c'erano delle indagini da parte della protagonista, ma fino alla risoluzione del caso non ero ancora riuscita a comprendere se il tutto fosse veramente reale o solo frutto delle allucinazioni da parte della protagonista. Essendo un thriller psicologico, c'era da aspettarselo, ed anche conoscendo il modo di scrivere dell'autore, era alquanto scontato che tutte le sicurezze del lettore sarebbero state ribaltate, però in alcuni casi era addirittura frustrante per me non sapere a che cosa credere o meno. Questa cosa, sono abbastanza sicura che sia stata intenzionalmente fatta dall'autore, ovvero magari voleva che noi ci sentissimo come la protagonista che era alquanto scossa, impaurita, arrabbiata con gli altri che non le credevano, ma al tempo stesso non sicura al 100% di ciò che i suoi occhi vedevano. Forse è stato proprio questo fatto a condizionarmi durante tutta la lettura ed a non farmela apprezzare a pieno. 

Detto questo, la lettura, anche se continuata a stento, si è rivelata abbastanza bella, senza tanti colpi di scena tranne che nel finale, che ha avuto un completo capovolgimento delle mie, seppur blande, ipotesi.

Voi avete letto questo libro? Cosa ne pensate? Qual'è il libro che più vi è piaciuto di Wulf Dorn? Fatemi sapere!

Nessun commento:

Posta un commento