mercoledì 29 agosto 2018

Recensione: Anatomia di un incubo

RECENSIONE


TITOLO: Anatomia di un incubo
AUTORE: James Carol
CASA EDITRICE: Giunti
COLLANA: Tascabili
PAGINE: 347
PREZZO: 6,90€

Avevo acquistato questo libro in libreria sotto consiglio di una commessa. Mi aveva visto girarmi e rigirarmi tra gli scaffali, indecisa su cosa comprare, ed allora si è avvicinata e mi ha proposto questo libro. Infine mi ha convinto dicendomi che era un volume non molto costoso, ma che si sarebbe rivelato una bella lettura. 

La storia è ambientata a Londra dove, mentre una tempesta di neve turba la popolazione, un folle criminale rapisce delle donne, le tortura per giorni e poi, inspiegabilmente, le lascia libere. La polizia brancola nel buio e così l'ispettore Hatcher decide di rivolgersi al miglior profiler americano: Jefferson Winter. Winter decide di aiutare la polizia, ma più a fondo scavano, più i dubbi che sorgono sono maggiori. Da quanti segreti è composta la vita del criminale? Proprio quando sembrano essere arrivati ad una conclusione, però, i fatti si complicano, fino a coinvolgerli in prima persona. 

Ho deciso di leggere questo libro in un momento di calma, perciò, scegliendolo, mi aspettavo qualcosa di molto coinvolgente con un sacco di azione e colpi di scena. Anche dalla trama di copertina, era la prima cosa che mi era saltata in mente, ma leggendolo mi sono accorta che non era proprio così. Il romanzo si è rivelato nel complesso un bel romanzo, ma non è che mi abbia convinta al 100%... 

La storia inizia in maniera abbastanza lenta e così prosegue fino alla metà, circa, del libro. La trama è molto coinvolgente, ma non ci sono tanti colpi di scena e la suspance, seppur presente, non viene recepita completamente dal lettore. 

Nel finale, che comprende quasi le ultime 50 pagine, è presente maggior tensione, ci sono anche più colpi di scena e le rivelazioni si fanno via via più intriganti. Anche sapendo il nome del criminale sin dall'inizio, i fatti diventano più contorti e misteriosi, rendendo il finale molto scorrevole e fluido. 

Lo stile dell'autore è nel complesso gradevole, anche se non si rivela qualcosa di speciale. La lunghezza dei capitoli è giusta, e ti invita a leggerne sempre uno in più. 

Sono rimasta un po' delusa da come l'autore abbia sviluppato la storia, aspettandomi qualcosa in più, ma tutto sommato, è stata una lettura piacevole, magari ideale da leggere sotto l'ombrellone anche con poca concentrazione.

Voi cosa ne avete pensato? Fatemi sapere! 


sabato 25 agosto 2018

Recensione: Anima

RECENSIONE


TITOLO: Anima
AUTORE: Wajdi Mouawad
CASA EDITRICE: Fazi Editore
COLLANA: Le strade
PAGINE: 505
PREZZO: 18,50€

Ho comprato questo libro durante un viaggio con i miei genitori a Roma, più precisamente da Libraccio+Ibs. Solitamente quando devo acquistare qualche libro online sono molto restia a comprarlo usato in quanto ho paura che arrivi danneggiato o piegato, che è una cosa che non sopporto particolarmente; tuttavia quando capito di persona presso un negozio di libri usati ne compro una marea, potendomi accertare di persona delle condizioni in cui versa il libro. "Anima" l'ho appunto comprato usato ed è praticamente nuovo: le pagine non si sono ingiallite e la copertina non ha perso i suoi colori vivaci, questo anche a dimostrazione della qualità dei materiali usati dalla casa editrice. 

Questo romanzo racconta la vita di un uomo, Wahhch Debch, che tornato a casa un giorno, trova sua moglie brutalmente uccisa. Da qui inizia il suo viaggio alla ricerca del colpevole, ma anche alla ricerca di sè stesso e delle sue origini. Messo duramente alla prova dal suo destino, dimostrerà sempre coraggio, dando anche al romanzo una vena, a mio dire, filosofica grazie ai suoi discorsi ed alle sue riflessioni. 

Questo romanzo mi ha colpito molto innanzitutto per un motivo: la narrazione ha molteplici punti di vista che coincidono con gli animali che Wahhch incontra durante il suo viaggio. Oltre a questo c'è un aspetto che mi ha fatto riflettere: durante le diverse brevi narrazioni, sembrava come se l'autore volesse far ribaltare la cognizione che abbiamo di certi animali. Ad esempio venivano narrati i lati peggiori persino degli animali da noi ritenuti più innocui ed i pregi degli animali più spietati e da noi temuti. Questo ha aiutato a formare molto l'aspetto noir, creando scene brutali, che andavano dritte dritte ad "intaccare" la stabilità del lettore, capovolgendo il suo punto di vista. Alla fine del romanzo mi sono ritrovata a guardare con occhi diversi un gatto, descritto per la sua spietatezza, ed a rivalutare un lupo per la sua fedeltà. 

Un altro aspetto che mi è piaciuto di questo romanzo è che la sensazione di inadeguatezza provata da parte del protagonista unita al senso di spietatezza da parte dell'assassino si mischiavano in modo omogeneo e regolare durante tutto il romanzo, senza avere dei punti particolarmente intensi o dei punti più leggeri, ma lasciando al lettore quella sensazione negativa durante tutto il racconto. 

Lo stile dell'autore è stato sempre molto adeguato, sia nella scelta di termini, sia nelle descrizioni delle scene o degli ambienti. Anche avendo come narratori degli animali, la narrazione non subiva blocchi e non era difficile da comprendere (alcune volte gli oggetti usati dal protagonista non venivano chiamati con il loro nome, ma semplicemente descritti, dato che gli animali in questione, molte volte selvaggi, non conoscono il nome di determinati oggetti usati). 

Una cosa che merita di essere menzionata è il linguaggio usato. Il protagonista si destreggia tra l'inglese, il francese e l'arabo. Dato che nel luogo dove si trova, la lingua che va per la maggiore è il francese, tutto quello che noi vediamo tradotto in italiano non erano altro che le battute in francese. Oltre a questo, però, ci sono delle parti scritte in inglese (partendo dai dialoghi per arrivare a dei ritornelli di canzoni o di inni) e delle parti arabe, revisionate e scritte con l'alfabeto fonetico latino. Per queste ultime è sempre presente una traduzione, mentre per le parti in inglese non è presente, e questo, forse, potrebbe creare dei problemi per la comprensione in caso chi legga non comprenda l'inglese. L'inglese usato però è abbastanza immediato e mediamente semplice. 

Detto questo il romanzo mi ha molto colpito e credo che sarà uno dei miei preferiti di quest'anno non tanto per la trama, perchè era abbastanza lineare e senza tanti colpi di scena (tranne qualcuno sul finale) ma per lo stile di come è stato scritto. Diverso dall'ordinario, con un sacco di punti di vista tra cui destreggiarsi e con diverse lingue incluse nella narrazione. Inoltre ogni punto di vista aveva delle caratteristiche che riuscivano a far capire al lettore di quale animale si stesse parlando, oltre al fatto che veniva sempre indicato il nome latino della specie dell'animale preso in considerazione.

Consiglio questo libro a tutti quelli a cui piace il genere noir. Sono presenti diverse scene aspre e crude, quindi pensateci bene prima di iniziare a leggerlo, perchè poi, una volta iniziato, non riuscirete a staccarvene. E non vi preoccupate nemmeno della mole delle 500 pagine, se vi riuscirà ad ammaliare completamente lo leggerete in un batter d'occhio (io ho impiegato solo tre giorni!).  

mercoledì 22 agosto 2018

Recensione: The spectacular now. L'attimo perfetto

RECENSIONE


TITOLO: The spectacular now. L'attimo perfetto
AUTORE: Tim Tharp
CASA EDITRICE: Piemme
COLLANA: Pickwick
PAGINE: 399
PREZZO: 10,90€

Sorpresi di vedere già un nuovo post? Questo è dovuto al fatto che ho terminato nello stesso giorno sia il libro di Francesco Sole "#ti amo", del quale trovate, appunto, la recensione nel post precedente, sia questo romanzo di Tim Tharp. Solitamente non leggo mai due libri contemporaneamente ma, come già detto nella recensione di #ti amo, questa volta ho fatto un'eccezione in quanto leggevo qualche poesia la sera e durante il giorno leggevo quest'altro romanzo. Questo dovuto principalmente al fatto che non amo leggere delle poesie come se fossero un normale romanzo, ma riesco ad apprezzarle meglio leggendone un po' per volta. Ma adesso non ci perdiamo in chiacchiere e passiamo subito alla recensione di questo volume. 

The spectacular now racconta l'ultimo anno di liceo di Sutter Keely. Sutter è un ragazzo come molti: adora le feste, adora le sue 7up corrette, adora le ragazze, è circondato da amici ma al tempo stesso anche da ex fidanzate. La sua vita trascorre monotonamente prendendo insufficienze nei compiti di matematica, piegando magliette nel negozio dove lavora il pomeriggio e partecipando alle feste tutte le sere. Le cose cambiano quando proprio una mattina dopo una festa, Sutter si ritrova sdraiato in un giardino che non conosce con una ragazza che lo guarda mentre cerca di capire se sia morto o vivo. Questa ragazza è Aimee Finecky. Sutter riesce subito ad inquadrare il soggetto: timida, occhiali da secchiona, T-shirt deformata, camminata strana, ovvero tutto quello che secondo lui delinea un carattere da sfigata. Ed è proprio per questo motivo che Sutter decide di intraprendere una missione: farla uscire dal suo guscio. Ma non tutto è facile come sembra, soprattutto se ci si mette di mezzo anche qualcos'altro. 

Allora, questo libro è stato un po' strano. Mi spiego: mentre leggevo i primi capitoli non riuscivo ad entrare nell'ottica del protagonista e mi ritrovavo molte volte a leggere senza capire nemmeno ciò che stavo leggendo. Ero arrivata al punto di voler abbandonare la lettura perchè facevo proprio fatica a continuare. Nonostante tutto ho voluto dare un'opportunità al romanzo, perciò stringendo i denti ho continuato. La parte finale è stata tutto sommato un pochino meglio del resto, ma nel complesso si è rivelato un libro semplice che, anche avendo un sacco di spunti, non li approfondiva più di tanto. Può essere una bella lettura per una fascia di età 10-12 anni, ma alzando l'asticella si rischia di cadere nel banale. 

Tutto sommato il libro è scritto bene e riesce a caratterizzare i personaggi sia psicologicamente che fisicamente. 

Il finale mi ha lasciata un po' smarrita, non legandosi proprio molto con tutto il romanzo ma vabbè...

Una volta finito il libro, ho deciso di guardare il film uscito nelle sale nel 2013 e, che dire, è l'esatta copia del romanzo. Si ripetono le stesse situazioni e le stesse battute. Adesso, sicuramente un film tratto da un libro deve avere a grandi linee le stesse idee del libro, ma riportare le battute uguali mi sembra un po' troppo. Sarebbe stato piacevole magari farlo con una o due, ma non con tutte quante. 

Voi che ne pensate? Siete più per il libro o per il film, anche essendo molto simili?  

lunedì 20 agosto 2018

Recensione: #ti amo

RECENSIONE

TITOLO: #ti amo
AUTORE: Francesco Sole
CASA EDITRICE: Mondadori
COLLANA: Novel
PAGINE: 282
PREZZO: 16.90€

Chi mi segue sulla pagina Instagram o su quella Facebook, sicuramente si aspettava questa recensione per la moltitudine di post e di storie che ho fatto riguardo questo libro. Premetto che questa sarà una recensione un po' strana per me, dato che solitamente non leggo raccolte di poesie e quindi mi trovo sempre in difficoltà a scrivere recensioni del genere. Detto ciò posso iniziare dicendo che ho acquistato questo libro qualche mese fa (infatti dovrebbe essere in qualche book haul!) principalmente perchè ho amato le poesie di #ti voglio bene, la raccolta precedente di poesie di Francesco Sole edita sempre da Mondadori lo scorso anno.

Questa nuova raccolta di poesie spazia su molti argomenti tra cui in primis l'amore ed il rispetto, la forza che ognuno deve trovare dentro di sè per superare una rottura, ma parla anche di sogni, di coraggio e di amore verso i propri amici e parenti. Insomma, è completa su tutti gli aspetti. 

Sinceramente, le poesie non mi hanno colpito tutte al 100% come in #ti voglio bene ma spero che rileggendole in futuro le sensazioni che proverò saranno differenti e più complete. 

Ho questo libro in lettura da molto tempo dato che leggo le raccolte di poesie un po' alla volta e non tutte insieme scorrevolmente come se fossero parte di un unico romanzo. Credo, infatti, che le poesie debbano essere analizzate e comprese e che non ci sia bisogno di leggerle tutte in una volta, ma che bisogni apprezzarle con calma. 

Una cosa che mi è piaciuta molto a livello di strutturazione della raccolta è l'aver diviso le poesie raggruppandole in quattro macrocategorie: Estate, Autunno, Inverno e Primavera.  Questo mi ha aiutato molto nella scelta della poesia giusta per ogni momento. Ad esempio, se un giorno avevo una spensierata felicità addosso leggevo una poesia nella categoria dell'estate, al contrario se avevo addosso una vaga malinconia leggevo una poesia nella categoria dell'inverno, e così via. 

Ho apprezzato molto, anche il fatto che l'autore sia riuscito ad inserire una specie di "narratore" che guidasse attraverso la lettura delle poesie. Questo mi ha dato l'impressione che la raccolta non fosse solamente una raccolta di normali poesie statiche, l'una scollegata dall'altra, bensì una raccolta collegata e racchiusa in un cerchio che si apre e si chiude. 

Un'altra cosa che mi è piaciuta riguarda il formato del libro: non è un formato classico, bensì è quanto più si avvicina ad un formato tascabile, ma con la copertina imbottita (non rigida). 

Degne di nota sono anche le illustrazioni presenti in abbondanza che caratterizzano l'intera raccolta. 

Nel complesso la lettura è stata piacevole e lineare. Voi che ne pensate? Lo avete letto oppure no? Fatemi sapere nei commenti!   

martedì 14 agosto 2018

Recensione: L'ipotesi del male

RECENSIONE

TITOLO: L'ipotesi del male
AUTORE: Donato Carrisi
CASA EDITRICE: Tea
COLLANA: I grandi Tea
PAGINE: 423
PREZZO: 12.00€

Ed eccomi di nuovo qui! Lo so, lo so, è un po' che non aggiorno il blog ma ho avuto dei problemi con Internet, essendosi rotto il modem del wifi, ma... sorvoliamo☺️
Come vedete oggi ho un Grande libro da recensirvi. Ormai avrete già capito che amo il modo di scrivere di Carrisi e che possiedo gran parte dei suoi libri. Pur avendoli quasi tutti, però, questo è il suo terzo libro che leggo. Non chiedetemi perchè o per quale motivo, ma sono convinta che i libri di Carrisi siano talmente belli che bisogna essere dell'umore giusto e prestare tantissima concentrazione durante la lettura dato che nei suoi romanzi nulla viene lasciato al caso poichè sono presenti molti particolari che poi alla fine hanno una spiegazione che li collega tutti, regalandoci un finale coi botti. 

Protagonista di questa nuova indagine è l'agente Mila Vasquez (già protagonista de "Il suggeritore") affiancata dall'agente speciale Simon Berish. L'indagine inizia quando Mila viene convocata per andare sulla scena del crimine di un pluriomicidio. Anche se riluttante, accetta e la cosa che la lascia più scioccata è il fatto che l'assassino altri non è che un uomo scomparso circa da vent'anni di cui non si avevano più notizie. Il fatto sembra essere già di per sè molto strano e singolare, ma il disegno diabolico che si nasconde nel buio, è molto più complicato di come sembra, e solo chiedendo aiuto all'agente speciale Berish, Mila cercherà di risolvere questo grande enigma.

Spero di non avervi fatto già spoiler riguardo al libro ma io l'ho trovato bellissimo e quindi sarei capace di continuarvene a parlare per ore intere. Una cosa che ho notato è che nei libri di Donato Carrisi quelli che preferisco hanno come protagonista Mila Vasquez piuttosto che quelli con Marcus, ma credo che sia una cosa estremamente soggettiva. Voi che ne pensate? Amate più quelli con Mila o quelli con Marcus?

Il romanzo mi è piaciuto molto per come è strutturato: oltre al fatto di essere scritto in diversi punti di vista è diviso in capoversi ciascuno con il nome del personaggio che verrà approfondito in quella parte. La divisione nei vari capitoli l'ho trovata super riuscita dato che ogni capitolo finiva con un colpo di scena e ti invogliava subito a leggere il seguente, quasi ammaliandoti e facendoti perdere la cognizione della realtà.

Il livello di suspance è veramente ben fatto, non ci sono punti in cui è troppo poco e verso la fine va aumentando sempre di più, lasciandoti inchiodato al libro e senza possibilità di sfuggirgli.

Una cosa che ho già detto ma che ci tengo a precisare è che in questo libro niente è lasciato al caso e anche se una cosa inizialmente sembra irrilevante, in seguito si rivelerà importante per qualcos'altro. A me è piaciuto molto come alla fine, ogni cosa sembrava collegarsi ad un'altra ed insieme formavano un'unica conclusione in grande stile. 

Il finale era in parte prevedibile, ma in parte sconvolgente. Mi spiego: arrivata a metà del libro ero convinta di chi potesse entrarci nel complesso, ed infatti (modestamente!) ci avevo preso, ma la verità era molto più complicata perciò diciamo che ci avevo preso per un 50%... a buon intenditor poche parol, come si dice dalle mie parti.

Nel complesso (come se non si fosse capito) posso confermarvi che il libro mi è piaciuto assolutamente e che ve lo straconsiglio! Spero di trovare qualcuno che come me lo ha amato! Non aspettate oltre e fatemi sapere nei commenti quello che vi è piaciuto di più e quello che vi ha colpito di meno! Aspetto i vostri commenti! 

venerdì 3 agosto 2018

Book Haul: Luglio

BOOK HAUL

Un altro mese è volato via, ah le vacanze! Passano e noi nemmeno ce ne accorgiamo! Voi anche siete in vacanza? Dove siete diretti? Io quest'anno resterò a casa, ma non preoccupatevi, leggerò anche di più! Bene, ma adesso... Si comincia! Anche questo mese è stato molto carico di libri, soprattutto perchè ho usufruito molto degli sconti indetti sui libri Pickwick, che è una delle mie collane preferite.

"Quando tutto inizia" di Fabio Volo.
"Silvia e Gabriele si incontrano in primavera, quando i vestiti sono leggeri e la vita sboccia per strada, entusiasta per aver superato un altro inverno. La prima volta che lui la vede è una vertigine. Lei non è una bellezza assoluta, immediata, abbagliante, è il suo tipo di bellezza. Gli bastano poche parole per perdere la testa: scoprire che nel mondo esiste qualcuno con cui ti capisci al volo, senza sforzo, è un piccolo miracolo, ti senti meno solo. Fuori c'è il mondo, con i suoi rumori e le sue difficoltà, ma quando stanno insieme nel suo appartamento c'è solo l'incanto: fare l'amore, parlare, essere sinceri, restare in silenzio per mettere in ordine la felicità. Fino a quando la bolla si incrina, e iniziano ad affacciarsi le domande. Si può davvero prendere una pausa dalla propria vita? Forse le persone che incontriamo ci servono per capire chi dobbiamo diventare, e le cose importanti iniziano quando tutto sembra finito."
Ho deciso di comprare questo libro non appena l'ho visto nella versione tascabile. Avevo già deciso che lo avrei acquistato ma la copertina rigida non mi piace particolarmente, come avrete già capito, non è semplice da portare nè in borsa nè in valigia, è scomoda da mantenere mentre si legge e si rovina facilmente. Perciò, appena l'ho visto in questo formato l'ho acquistato subito. Questo è il primo libro che ho di Fabio Volo. Spero non mi deluda! Voi lo avete letto? Che ne pensate riguardo sia al libro in questione che all'autore?

"I giorni perduti d'Inghilterra" di Francesco Bucci.
"Mentre si trova a Stonehenge sulle tracce di Dio, il professor Acchiappanuvole, del Club delle Falesie Alte, scopre casualmente l'esistenza di uno strappo nel continuum temporale dell'Inghilterra: dodici giorni apparentemente persi dallo Stato inglese durante il passaggio dal calendario giuliano a quello gregoriano. Il professor Acchiappanuvole è convinto che si sia quindi creato un buco spazio-temporale in corrispondenza di quei giorni e che qualcuno, non contento delle sorti inglesi, stia cercando di sfruttarlo per favorire le forze nemiche - quelle del Kaiser Guglielmo - e far sì che l'Inghilterra venga sconfitta sul campo di battaglia e invasa. Toccherà proprio al professore, aiutato dal suo assistente Franz, dal mitico Carmody, da un druido e dalla giovane scienziata lise, tentare di raddrizzare la situazione, non senza riportare alla luce antichi rancori e vecchi e dolorosi ricordi."
Di questo libro vi ho ampiamente parlato nel momento in cui ho pubblicato su questo blog la sua recensione. Questo libro è stato la mia prima collaborazione con la Casa Editrice Bookabook, che ringrazio nuovamente.

"La treccia" di Laetitia Colombani. 
"INDIA. Smita è un’intoccabile; per sopravvivere, raccoglie escrementi a mani nude. Il suo è un mestiere che si tramanda di generazione in generazione, e che lei ha accettato, sopportando in silenzio. Ma sua figlia non seguirà le sue orme. No, lei andrà a scuola, imparerà a leggere e a scrivere, farà grandi cose. Per offrirle un futuro migliore, Smita sfiderà il mondo.
 ITALIA. Giulia adora lavorare per suo padre, proprietario dell’ultimo laboratorio di Palermo in cui si confezionano parrucche con capelli veri. Un giorno, lui ha un incidente e Giulia scopre che l’azienda è sull'orlo del fallimento. Ma lei non si scoraggia. Per salvare il laboratorio, Giulia guiderà una rivoluzione. 
CANADA. Sarah è un avvocato di successo. Sull'altare della carriera, ha sacrificato tutto: due matrimoni, il tempo per i figli e soprattutto per sé. Poi, però, nel bel mezzo di un’arringa, Sarah sviene e niente sarà più come prima. Per vincere la battaglia, Sarah dovrà scegliere per cosa vale la pena lottare.
Smita, Giulia e Sarah non si conoscono, eppure condividono la stessa forza, la stessa determinazione nel rifiutare ciò che è toccato loro in sorte. Come fili invisibili, i loro destini s’intrecceranno indissolubilmente, dando loro la possibilità di vivere con orgoglio, fiducia e speranza."
Questo è stato un regalo che mi ha fatto mia madre. Conoscendo tutta la sua popolarità non potrà che rivelarsi un libro splendido. Sono molto curiosa di leggerlo e penso che sarà una delle mie prossime letture!

"La locanda dove il mare parla piano" di Emma Sternberg.
"Quando Linn perde in un solo giorno fidanzato, casa e lavoro, pensa che il mondo le stia crollando addosso. Ma di lì a poche ore viene a sapere di aver ricevuto in eredità da una fantomatica zia d'America una casa negli Hamptons. Lasciata la Germania con il primo volo, Linn arriva alla locanda Sussurro del Mare: un'antica villa un tempo adibita a pensione, dotata di parco, discesa al mare e di inquilini fissi (cinque arzilli vecchietti, i migliori amici della zia). Mentre cerca di salvare la casa dai debiti, conquistata dai fantastici cinque e affascinata dai loro racconti, Linn scopre un segreto struggente, di cui resterebbe traccia solo in un quadro, misterioso e introvabile."
Ho scoperto questo libro durante gli sconti Pickwick ed ho deciso di prenderlo. Non so se alla fine si rivelerà molto avvincente e travolgente, ma sono sicura che meriti una possibilità.




"L'uomo del labirinto" di Donato Carrisi.
"L'ondata di caldo anomala travolge ogni cosa, costringendo tutti a invertire i ritmi di vita: soltanto durante le ore di buio è possibile lavorare, muoversi, sopravvivere. Ed è proprio nel cuore della notte che Samantha riemerge dalle tenebre che l'avevano inghiottita. Tredicenne rapita e a lungo tenuta prigioniera, Sam ora è improvvisamente libera e, traumatizzata e ferita, è ricoverata in una stanza d'ospedale. Accanto a lei, il dottor Green, un profiler fuori dal comune. Green infatti non va a caccia di mostri nel mondo esterno, bensì nella mente delle vittime. Perché è dentro i ricordi di Sam che si celano gli indizi in grado di condurre alla cattura del suo carceriere: l'Uomo del Labirinto. Ma il dottor Green non è l'unico a inseguire il mostro. Là fuori c'è anche Bruno Genko, un investigatore privato con un insospettabile talento. Quello di Samantha potrebbe essere l'ultimo caso di cui Bruno si occupa, perché non gli resta molto da vivere. Anzi: il suo tempo è già scaduto, e ogni giorno che passa Bruno si domanda quale sia il senso di quella sua vita regalata, o forse soltanto presa a prestito. Ma uno scopo c'è: risolvere un ultimo mistero. La scomparsa di Samantha Andretti è un suo vecchio caso, un incarico che Bruno non ha mai portato a termine... E questa è l'occasione di rimediare. Nonostante sia trascorso tanto tempo. Perché quello che Samantha non sa è che il suo rapimento non è avvenuto pochi mesi prima, come lei crede. L'Uomo del Labirinto l'ha tenuta prigioniera per quindici lunghi anni. E ora è scomparso."
Come ormai saprete, Donato Carrisi è il mio autore preferito di Thriller, perciò non chiedetemi come mai abbia comprato questo libro. Lo avevo seguito sin dalla sua pubblicazione, però inizialmente, ero convinta al 100% che mi sarebbe stato regalato per il compleanno, perciò ho aspettato. Al compleanno al suo posto ne ho trovato un altro... Vi lascio immaginare. D a quel giorno ho deciso che me lo sarei comprata io ma poi rimandavo sempre, fino a quando non ho visto l'edizione tascabile che, come vi dicevo in precedenza, mi piace di più e l'ho comprato senza pensarci due volte.

"Bunker diary" di Kevin Brooks.
"Linus, sedici anni, insieme a quattro adulti e una ragazzina di nove, si trova intrappolato in un bunker, uno spazio claustrofobico da cui nessuno può fuggire. Sono stati rapiti da qualcuno che si è presentato loro ogni volta in modo diverso e non sanno perché sono stati scelti. Spiati da decine di telecamere e microfoni perfino in bagno, dovranno trovare un modo per sopravvivere. "Bunker Diary" è un incubo da vivere sulla propria pelle attraverso le pagine del diario di Linus, in un'escalation di umiliazioni, meccanismi perversi e violenza fisica e psicologica innescati "dall'uomo di sopra"..."
Anche questo libro è stato acquistato con gli sconti. Era da tanto tempo che volevo comprarlo e questa volta è stata quella buona dove mi sono decisa!





"Prima di domani" di Lauren Oliver.
"Se avessi solo un giorno per cambiare tutto? Samantha Kingston ha tutto quello che si potrebbe desiderare: un ragazzo che tutte invidiano, tre amiche fantastiche, la popolarità. E venerdì 12 febbraio sarà un altro giorno perfetto nella sua meravigliosa vita. Invece Sam morirà tornando in macchina con le sue amiche da una festa. La mattina dopo, però, Samantha si risveglia nel suo letto: è di nuovo il 12 febbraio. Sospesa fra la vita e la morte, continuerà a rivivere quella sua ultima giornata comportandosi ogni volta in modo diverso, cercando disperatamente di evitare l'incidente."
Ho conosciuto questo libro per caso, un giorno, guardando il trailer del film. Ne rimasi molto colpita e decisi di documentarmi maggiormente, scoprendo così, l'esistenza di questo libro. Rimanendo sempre un po' scettica a riguardo, decidevo sempre di rimandare, fino ad arrivare al momento degli sconti...




"Il bambino" di Sebastian Fitzek.
"Robert Stern all'apparenza è un uomo felice. E un avvocato di successo, ha una villa lussuosa a Berlino e una vita di cui è l'unico padrone. Eppure tutto questo nasconde a malapena un tremendo segreto che riguarda il suo passato e continua a tormentarlo: la morte del suo unico figlio a pochi giorni dalla nascita. E adesso che Stern ha acconsentito a un insolito incontro notturno appena fuori città con un'infermiera, Carina, con la quale ha avuto una breve relazione, il suo passato si ripresenta inaspettato nelle vesti di un bambino di dieci anni, Simon Sachs, che ha bisogno del suo aiuto. Infatti il bambino, un malato terminale seguito dai servizi sociali, è convinto di essere stato un assassino nella sua precedente vita. Simon, in seguito a una seduta di regressione presso uno psichiatra, è perseguitato da terribili incubi che sembrano diventare reali e che sono collegati a sparizioni misteriose rimaste irrisolte. Quando Stern e Carina, guidati dal piccolo, scoprono dei resti umani nello scantinato di una fabbrica dismessa, capiscono però che non si tratta solo di una fantasia macabra originata da un serio disturbo psicologico..."
Ho deciso di comprare questo libro nel giro di pochi minuti. In precedenza non ne avevo mai sentito parlare ma cercando nei remanders della Mondadori per trovare un libro che andasse bene per arrivare alla spedizione gratuita (non mi giudicate, tanto lo so che lo fate anche voi!), l'ho trovato. Incuriosita dalla copertina, e dal titolo sono andata aleggere la trama e ne sono rimasta subito ammaliata, perciò adesso anche questo volume fa parte della mi alibreria e non vedo l'ora di leggerlo.

"The spectacular now. L'attimo perfetto" di Tim Tharp.
"Sutter è il tipo che vorreste invitare a ogni vostra festa. Farà ballare tutti quanti. Farà tuffare tutti nella piscina dei vostri genitori. Certo, non è quello che si dice un astro splendente nel firmamento accademico. Non ha piani per il college, e con ogni probabilità finirà in un negozio a piegare magliette da uomo per il resto dei suoi giorni. Ma in città ci sono un sacco di donne, e con l'aiuto di un buon whisky la vita può essere una vera favola. Almeno fino alla mattina in cui si sveglia, con i postumi di una sbronza, sul prato di una villetta qualsiasi e incontra Aimee. Per la prima volta, Sutter può fare la differenza nella vita di qualcun altro... o rovinarla per sempre."
Questo volume aspettava paziente nella mia wishlist tipo da un paio di anni, ma... sorvoliamo. Sono pochi i libri d'amore per ragazze nella mia libreria: soprattutto perchè alcune volte mi annoiano, avendo sempre gli stessi clichè, ma spero che questo si differenzi un po' dagli altri. Speriamo. Inutile dirvi che anche questo l'ho acquistato con gli sconti, tanto ormai l'avete capito che su nove libri di questo book haul, quattro sono stati comprati per gli sconti, uno per la spedizione gratuita, uno è una collaborazione, uno è un regalo e gli altri due volevo proprio leggerli.

Detto ciò, anche per questo mese il book haul è finito. Spero vi sia piaciuto e che abbiate trovato dei nuovi titoli da acquistare. Scrivetemi nei commenti per qualsiasi dubbio o domanda, vi aspetto! 

mercoledì 1 agosto 2018

Recensione: Un delitto quasi perfetto

RECENSIONE

TITOLO: Un delitto quasi perfetto
AUTORE: Jane Shemilt
CASA EDITRICE: Newton Compton Editori
COLLANA: Gli Insuperabili Gold
PAGINE: 313
PREZZO: 9.90€ (promozione Gold)

Ho deciso di iniziare questo libro perchè ero alla ricerca di un thriller leggero e non molto impegnativo. Avevo sentito parlare molto di Jane Shemilt in questo periodo, dato che è da poco uscito il suo nuovo libro: "Una casa troppo tranquilla", così ho deciso di leggere questo suo volume che avevo dentro la libreria da molto tempo per poi decidere se comprare anche quello nuovo. E la risposta è: non lo so. 

La storia racconta le vicende che vedono come protagonista la famiglia Jordan, composta da Adam ed Emma ed i loro tre figli Alice, Zoe e Sam. Adam ed Emma sono entrambi medici e la loro vita viene stravolta quando Adam comunica a sua moglie che ha accettato un progetto di ricerca in Botswana. Emma, inizialmente decide di rimanere a Londra, dove abitano con le figlie, ma quando scopre di essere incinta, anche se riluttante, decide di partire con il marito. Così si trasferiscono tutti in Botswana dove però, una tragedia sconvolgerà nuovamente la loro quotidianità appena riacquistata: il piccolo Sam verrà rapito. 

Nel complesso il libro mi è piaciuto ma ci sono state delle parti che forse avrei cambiato un po'. L'inizio è stato molto lento dato che si intervallavano due lassi temporali:il presente che raccontava le vicende inerenti alla sparizione di Sam ed il passato dove venivano raccontati i mesi che precedevano la partenza; mentre nella seconda parte del  romanzo veniva narrato solo il presente con le relative ricerche per trovare Sam. 

Ho trovato interessanti e soprattutto utili alcuni passaggi della prima parte che aiutavano il lettore a farsi un'idea della famiglia nel suo complesso tenendo conto dei pregi e dei difetti di ogni suo componente. Avrei eliminato alcune parti di descrizioni alquanto prolisse e non importanti per la storia, però il romanzo è stato lo stesso abbastanza completo. 

La parte centrale mi è piaciuta ma senza entusiasmarmi più di tanti. I colpi di scena sono stati pochi e posti soprattutto nel finale. Il finale è stato bello, anche se a mio avviso un po' troppo sbrigativo. Gran parte del libro è incentrato sulla ricerca e scomparsa di questo bambino e la situazione si scioglie, alla fine, in un solo capitolo. 

Una cosa che non mi è piaciuta particolarmente è stato il titolo. "Un delitto quasi perfetto".Vi aspettereste di avere un delitto. Invece il delitto non c'è. Questa cosa mi ha lasciata un po' con l'amaro in bocca e credo che si sarebbe potuto scegliere un titolo più adatto alle vicende inerenti alla storia. 

Per quanto riguarda il linguaggio e lo stile di scrivere dell'autrice non ho niente di particolare da dire. Una cosa che ho apprezzato è stata la lunghezza dei capitoli: nè troppo corti nè troppo lunghi.

Voglio concludere dicendo che quello che mi ero più o meno aspettata dal libro l'ho trovato e che nel complesso è stata una lettura leggera e tranquilla da fare comodamente durante le vacanze.

Credo che prima di acquistare il suo nuovo romanzo aspetterò un po' cercando di farmi un'idea attraverso i vari pareri su Youtube e sul Web in generale.

Voi che mi consigliate? Lo prendo o no? Avete letto questo? Cosa ne pensate?
Fatemi sapere giù nei commenti!