sabato 25 agosto 2018

Recensione: Anima

RECENSIONE


TITOLO: Anima
AUTORE: Wajdi Mouawad
CASA EDITRICE: Fazi Editore
COLLANA: Le strade
PAGINE: 505
PREZZO: 18,50€

Ho comprato questo libro durante un viaggio con i miei genitori a Roma, più precisamente da Libraccio+Ibs. Solitamente quando devo acquistare qualche libro online sono molto restia a comprarlo usato in quanto ho paura che arrivi danneggiato o piegato, che è una cosa che non sopporto particolarmente; tuttavia quando capito di persona presso un negozio di libri usati ne compro una marea, potendomi accertare di persona delle condizioni in cui versa il libro. "Anima" l'ho appunto comprato usato ed è praticamente nuovo: le pagine non si sono ingiallite e la copertina non ha perso i suoi colori vivaci, questo anche a dimostrazione della qualità dei materiali usati dalla casa editrice. 

Questo romanzo racconta la vita di un uomo, Wahhch Debch, che tornato a casa un giorno, trova sua moglie brutalmente uccisa. Da qui inizia il suo viaggio alla ricerca del colpevole, ma anche alla ricerca di sè stesso e delle sue origini. Messo duramente alla prova dal suo destino, dimostrerà sempre coraggio, dando anche al romanzo una vena, a mio dire, filosofica grazie ai suoi discorsi ed alle sue riflessioni. 

Questo romanzo mi ha colpito molto innanzitutto per un motivo: la narrazione ha molteplici punti di vista che coincidono con gli animali che Wahhch incontra durante il suo viaggio. Oltre a questo c'è un aspetto che mi ha fatto riflettere: durante le diverse brevi narrazioni, sembrava come se l'autore volesse far ribaltare la cognizione che abbiamo di certi animali. Ad esempio venivano narrati i lati peggiori persino degli animali da noi ritenuti più innocui ed i pregi degli animali più spietati e da noi temuti. Questo ha aiutato a formare molto l'aspetto noir, creando scene brutali, che andavano dritte dritte ad "intaccare" la stabilità del lettore, capovolgendo il suo punto di vista. Alla fine del romanzo mi sono ritrovata a guardare con occhi diversi un gatto, descritto per la sua spietatezza, ed a rivalutare un lupo per la sua fedeltà. 

Un altro aspetto che mi è piaciuto di questo romanzo è che la sensazione di inadeguatezza provata da parte del protagonista unita al senso di spietatezza da parte dell'assassino si mischiavano in modo omogeneo e regolare durante tutto il romanzo, senza avere dei punti particolarmente intensi o dei punti più leggeri, ma lasciando al lettore quella sensazione negativa durante tutto il racconto. 

Lo stile dell'autore è stato sempre molto adeguato, sia nella scelta di termini, sia nelle descrizioni delle scene o degli ambienti. Anche avendo come narratori degli animali, la narrazione non subiva blocchi e non era difficile da comprendere (alcune volte gli oggetti usati dal protagonista non venivano chiamati con il loro nome, ma semplicemente descritti, dato che gli animali in questione, molte volte selvaggi, non conoscono il nome di determinati oggetti usati). 

Una cosa che merita di essere menzionata è il linguaggio usato. Il protagonista si destreggia tra l'inglese, il francese e l'arabo. Dato che nel luogo dove si trova, la lingua che va per la maggiore è il francese, tutto quello che noi vediamo tradotto in italiano non erano altro che le battute in francese. Oltre a questo, però, ci sono delle parti scritte in inglese (partendo dai dialoghi per arrivare a dei ritornelli di canzoni o di inni) e delle parti arabe, revisionate e scritte con l'alfabeto fonetico latino. Per queste ultime è sempre presente una traduzione, mentre per le parti in inglese non è presente, e questo, forse, potrebbe creare dei problemi per la comprensione in caso chi legga non comprenda l'inglese. L'inglese usato però è abbastanza immediato e mediamente semplice. 

Detto questo il romanzo mi ha molto colpito e credo che sarà uno dei miei preferiti di quest'anno non tanto per la trama, perchè era abbastanza lineare e senza tanti colpi di scena (tranne qualcuno sul finale) ma per lo stile di come è stato scritto. Diverso dall'ordinario, con un sacco di punti di vista tra cui destreggiarsi e con diverse lingue incluse nella narrazione. Inoltre ogni punto di vista aveva delle caratteristiche che riuscivano a far capire al lettore di quale animale si stesse parlando, oltre al fatto che veniva sempre indicato il nome latino della specie dell'animale preso in considerazione.

Consiglio questo libro a tutti quelli a cui piace il genere noir. Sono presenti diverse scene aspre e crude, quindi pensateci bene prima di iniziare a leggerlo, perchè poi, una volta iniziato, non riuscirete a staccarvene. E non vi preoccupate nemmeno della mole delle 500 pagine, se vi riuscirà ad ammaliare completamente lo leggerete in un batter d'occhio (io ho impiegato solo tre giorni!).  

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