sabato 28 luglio 2018

Recensione: Le donne del lago

RECENSIONE

TITOLO: Le donne del lago
AUTORE: Lars Rambe
CASA EDITRICE: Newton Compton Editori
COLLANA: Thriller Svezia
PAGINE: 326
PREZZO: 7,90€

Inizio col dire che solo dopo aver acquistato questo libro sono andata a dare una sbirciatina alle recensioni: ero talmente convinta che mi sarebbe piaciuto che sono stata completamente sicura di me. Ho iniziato a leggere il libro e dopo circa 70 pagine non avevo capito proprio niente! Così ho iniziato a pensare che magari lo avessi letto in dei momenti di stanchezza e che il problema fossi io. Prima di riniziarlo da capo, però, ho deciso di leggere, appunto, alcune piccole valutazioni di questo libro. Mi sono trovata completamente d'accordo con gli altri utenti che indicavano questo libro molto criptico e difficile da seguire. Tuttavia, ormai rassicurata sul fatto che non mi fossi saltata qualche passaggio, ho continuato la lettura. 

Il libro, almeno da quanto avevo capito dalla trama di copertina, avrebbe dovuto raccontare le ricerche da parte di un fotografo, annebbiato dalle allucinazioni, per riuscire a far chiarezza sulla morte di due ragazze nel lago Jarla. Quello che però il libro racconta è tutt'altro, ovvero il percorso di crescita di Johan da ragazzino fino ad adulto. 

Sono presenti molti salti temporali e pochi chiarimenti a riguardo. Inizialmente questi salti sembrano completamente scollegati con le vicende che vengono narrate nel libro, poi magari, si riesce a collocarli verso la fine della storia. La presenza di questi salti temporali che non durano solo un capitolo, ma quasi sempre cinque o sei capitoli, disorienta il lettore e per me è stato difficile capire se le cose narrate fossero avvenute nel passato o nel presente, che vede Johan come protagonista.

Una cosa che ho notato è che in vari passaggi mi è venuta la sensazione che l'autore volesse scrivere il libro un po' prendendo spunto dal libro "Shining" di Stephen King. Mi spiego: non nel senso che cerca di prendere spunto dalle vicende ma quanto al voler raccontare episodi successi nel passato per far comprendere la serie di crimini avvenuti in prossimità di questo lago, proprio come King ha fatto per far comprendere la serie di crimini avvenuti nell'hotel. Purtroppo, però, a mio dire, in "Le donne del lago" non è riuscito bene e quei racconti del passato non fanno altro che far perdere il filo del racconto del presente. 

Un'altra cosa che comunque disorienta abbastanza è il fatto che il protagonista soffra di allucinazioni visive e quindi, alcune volte, quello che viene raccontato, magari, è un'allucinazione ed il lettore si trova ancora maggiormente disorientato, o almeno questo è quello che è accaduto a me. 

Anche le battute tra i personaggi, sembravano troppo tirate e un po' surreali. Inoltre, anche alcuni gesti o fatti, sembravano alquanto surreali e non riscontrano veridicità nella realtà. Ad esempio, durante una scena, il protagonista trova una busta nera inzuppata di sangue, la prende e senza nemmeno controllare il contenuto la porta con sè per farla scomparire dalla scena del crimine. Questa non può essere una cosa realmente fattibile: essendoci delle indagini in corso la polizia se ne accorgerebbe, o almeno troverebbe del sangue al quale non saprebbe dare risposta. Sono piccolezze che però fanno perdere veridicità al romanzo e fanno aprire delle falle.

Nelle ultime 50 pagine, diciamo sono riuscita a seguire abbastanza il finale, ma l'ho trovato scollegato quasi completamente da tutta la storia e soprattutto molto sbrigativo. Non c'è stato un momento di spiegazione vero e proprio e gran parte del lavoro di comprensione è stato lasciato al lettore. 

Di questo autore, per il momento ho letto solo questo volume, ma possiedo nella libreria anche "Il mosaico di ghiaccio". Che mi consigliate? Lo leggo oppure no? Cosa ne pensate voi di questo autore? Pensate che sia una cosa riguardante solo questo libro oppure un po' tutti? Fatemi sapere!

venerdì 20 luglio 2018

Recensione: L'ultima riga delle favole

RECENSIONE

TITOLO: L'ultima riga delle favole
AUTORE: Massimo Gramellini
CASA EDITRICE: Tea
COLLANA: I grandi Tea
PAGINE: 259
PREZZO: 11.00€

Oggi nuova recensione! Come avrete già notato si tratta di un romanzo conosciutissimo e famosissimo, che ha avuto un successo enorme con più di 500.000 copie vendute! Anche io avevo acquistato questo libro proprio per la sua popolarità e per il fatto che gran parte di chi lo aveva letto lo consigliava caldamente. Sono diversi mesi che è stato in stallo nella mia libreria (credo che facesse parte del primo book haul che avevo pubblicato sul blog, quindi intorno a febbraio) e proprio l'altro giorno, volendo un po' staccare dai thriller, avendone letti molti in questo periodo, ho deciso di leggere proprio questo volume. Su di esso ho manifestato diverse opinioni delle quali vi parlerò di seguito.

Il romanzo è molto particolare per il suo genere: potrebbe benissimo entrare a far parte della categoria dei romanzi rosa ma racconta di un viaggio simbolico che il protagonista, Tomas, deve affrontare per scoprire il proprio talento e per ritrovare la fiducia in se stesso e ricominciare a credere nell'amore. Nel suo viaggio incontrerà creature misteriose e dovrà affrontare diverse prove per arrivare al suo traguardo.

Inizialmente la storia, anche dalla trama di copertina, mi sembrava molto avvincente e mi aveva subito convinta ad acquistarlo e poi, come già detto, a leggerlo. Tuttavia, una volta iniziato, e letti i primi capitoli mi sono accorta che quello che veniva indicato come "un viaggio simbolico" si rivelava un viaggio vero e proprio in un universo parallelo. Sono rimasta un po' delusa perchè appunto non era proprio questo quello che mi ero immaginata. Mi è passata per la mente anche l'ipotesi di poter abbandonare questa lettura e magari, di iniziare un nuovo libro, ma poi ho continuato inesorabilmente a leggere. 

Dal romanzo traspare il coraggio e la forza del protagonista che pian piano ritrova la volontà di credere nuovamente nell'amore. Oltre a questo, dalle prove che Tomas deve affrontare e dai racconti che ne scaturiscono con Morena, una compagna di viaggio incontrata alle Terme dell'Anima, si riesce a comprendere bene tutto il suo passato e le sue sconfitte che lo hanno portato, con il tempo, a non credere più in sè stesso e nè tanto meno nell'amore. 

Il linguaggio usato dall'autore mi è piaciuto molto in quanto riusciva a far comprendere bene i vari avvenimenti, anche quando questi si intrecciavano tra di loro e, soprattutto, ho apprezzato molto le parti rac-cantate dal cantastorie. 

Una cosa che non mi ha proprio convinta al cento per cento è stato il finale: un po' troppo lasciato libero a livello interpretativo, conclude la storia in maniera adeguata ma lascia aperte mille possibilità ed altrettanti interrogativi. 

C'è qualcuno che ha letto il romanzo e la pensa come me? Oppure qualcuno che lo ha letto e la pensa diversamente? Che significato avete dato al finale? Per voi è completo?

giovedì 12 luglio 2018

Recensione: Chi è senza peccato

RECENSIONE

TITOLO: Chi è senza peccato
AUTORE: Jane Harper
CASA EDITRICE: Bompiani
COLLANA: Narrativa
PAGINE: 375
PREZZO: 9.90€

Ho comprato questo libro nella mia libreria di fiducia su consiglio delle libraia. Io adoro quando, entrando in libreria, vieni preso dall'indecisione e poi arriva la libraia ed inizia a darti consigli fino a quando non trovi un libro di cui ti innamori, e voi?
Comunque, dopo averlo comprato, l'ho riposto in libreria e lì è rimasto fino a quando, due giorni fa, passando, mi è tornato in mente e l'ho ripreso in mano. Tuttavia, avevo già deciso di leggere un altro volume, così, presa dall'indecisione ho lanciato il sondaggio su Instagram e la scelta è diventata subito facile. Ho riposto l'altro volume ed ho preso questo, iniziandolo.

Il primo capitolo descriveva in modo un po' crudo le vittime e mi sono subito chiesta se sarebbe stato il caso di leggerlo oppure aspettare un altro momento. Tuttavia mi sono fatta coraggio... ed ho fatto benissimo! Il romanzo è volato via che sembrava una meraviglia. Ho iniziato a leggerlo e senza che me ne accorgessi sono arrivata a 150 pagine. Mi sono imposta di fermarmi alla fine del capitolo, ma ho posticipato fino alle 200 pagine. Leggere così tanto è stata una cosa strana persino per me. 

Il romanzo racconta di una famiglia trovata brutalmente uccisa. Inizialmente si pensa ad un omicidio-suicidio da parte del capo famiglia, ma poi si inizia a pensare all'idea di omicidio da parte di qualcun'altro. L'agente federale Aaron Falk, amico d'infanzia del capo famiglia, e cresciuto nella sua stessa famiglia, inizia ad indagare con l'aiuto del capo di polizia della città Raco. Che la morte della famiglia Hudler sia connessa con un omicidio avvenuto vent'anni prima? Non resta che scoprirlo. 

Bello, intrigante ed inaspettato, ecco come descrivo questo romanzo. I personaggi sono descritti con tantissimi particolari che danno modo al lettore di farsi un'idea precisa su di loro. La trama impeccabile, non ha una falla, coerente nei minimi dettagli. 

Il romanzo inizia in maniera un po' cruda ma poi durante la storia non ha tantissime scene particolarmente aspre. Da buon thriller mantiene il lettore incollato alle pagine costringendolo a proseguire anche contro la sua volontà. 

I capitoli non sono molto lunghi, conferendo ulteriormente al romanzo la scorrevolezza e la fluidità. 
Anche il linguaggio non è complicato ma accessibile a tutti, con periodi non molto lunghi nè con tante figure retoriche. 

 Niente da dire riguardo al finale: veramente ben strutturato anche se posso dire che io avevo un vago dubbio sul colpevole già a metà del romanzo. Il fatto che fossi però completamente lontana dal come e perchè ha reso comunque avvincente gli ultimi capitoli che mi hanno tenuto più degli altri con il fiato sospeso.

Una pecca per il romanzo ma di cui l'autore non ha colpa sono alcuni errori di ortografia. Solitamente io non sono molto puntigliosa: posso tralasciare quando sono pochi errori, ma quando iniziano ad essercene abbastanza, ritengo importante segnalarlo.

Ad ogni modo il romanzo mi è piaciuto tanto e ve lo consiglio, se lo avete letto fatemi sapere le vostre opinioni e se anche voi come me avevate un'idea riguardo il colpevole.   

martedì 10 luglio 2018

Book Tag #3

BOOK TAG: THE MID YEAR BOOK FREAK OUT TAG

Ed ecco un nuovo book tag! Sono stata taggata per questo book tag da Astrid30, che ringrazio vivamente, dal suo blog: https://bookdustsparkle.blogspot.com/

Ma adesso... si comincia!

1- Miglior libro letto fino ad ora nel 2018
Escludendo "Succede" di Sofia Viscardi e "Scrivimi ancora" di Cecelia Ahern dei quali vi parlo sempre in quanto miei libri preferiti in assoluto, rispondo con: "Il giardino delle farfalle" di Dot Hutchison. Di questo libro mi sono piaciuti i particolari, che risultavano precisi in modo da far immedesimare bene il lettore, per altri chiarimenti sulla trama trovate la recensione sul blog!

2- Miglior sequel letto fino ad ora nel 2018
Premettendo il fatto che io non sono amante delle serie e quindi mi trovo un po' spiazzata con questa domanda, posso sicuramente affermare che il miglior sequel a livello di thriller, quindi sequel inteso per indicare un'opera con gli stessi personaggi, è stato "Il cacciatore del buio" di Donato Carrisi. Carrisi è da sempre il mio autore di thriller preferito, quindi non potevo non menzionarlo. Anche di questo libro trovate maggiori informazioni nella sua recensione sul blog.

3- Nuova uscita che non hai letto ma che vuoi leggere
Sicuramente la nuova uscita che vorrei leggere è "Resta con me" di Tami Oldham Ashcraft & Susea McGearhart. Pubblicato il 4/7/2018, questo libro racconta la storia vera di due giovani innamorati che si ritrovano in balia bel mare. 














4- Nuova uscita che attendi con trepidazione per la seconda metà dell'anno
Una nuova uscita che sto aspettando con trepidazione, altri non può essere che "La casa" di Natasha Preston. Sarà pubblicato da Piemme il 17 luglio. La cosa che più mi intriga è il fatto che l'assassino si trovi in un luogo chiuso, circoscritto, e questo mi fa fare un sacco di riflessioni e ragionamenti per cercare di capire chi possa essere. Lo trovo molto simile a "Dieci piccoli indiani" di Agatha Christie che mi è rimasto impresso a lungo. Avete dei titoli che rispecchiano questa particolarità? Ovvero delle persone che iniziano a morire e tra di loro si nasconde l'assassino? Se sì, non esitate a consigliarmeli nei commenti... questa è una tipologia di thriller che mi affascina sempre molto. 







5- Peggior delusione
Ce ne sono state parecchie, infatti, dovendo sceglierne una mi sono un attimo trovata a riflettere sul fatto che è stato più facile scegliere il peggiore piuttosto che il migliore... ma vabbe, sorvoliamo. Cercando di scegliere quale sia stato quello nel quale avevo riposto più aspettative sono giunta alla conclusione che il peggior libro per quanto riguarda la prima metà del 2018 è senza dubbio "Io sono la pioggia" di Beatrice Corradini. Questo era stato un libro che, al momento dell'acquisto, mi aveva colpito molto e, dopo averlo portato a casa mi intrigava sempre di più ma... una volta iniziato a leggerlo mi sono accorta che la scrittura, che doveva rivelarsi fresca, giovanile, spensierata, ovvero doveva adattarsi alla protagonista che raccontava la storia, non corrispondeva affatto a quello che mi ero aspettata ma era complicata e piena di figure retoriche che la rendevano poco fluida e scorrevole. Potete trovare la recensione sul blog dove parlo più nello specifico di cosa non mi ha pienamente convinto.

6- Miglior sorpresa
La miglior sorpresa fino ad adesso è stata per me "Il risveglio" di Sharon Bolton. Inizialmente non avrei scommesso più di tanto su questo romanzo. L'ho acquistato con poche pretese, per il semplice desiderio di avere un romanzo leggero, un classico giallo da intervallare con letture un po' più impegnative. Iniziandolo a leggere, però, mi sono accorta di avere tra le mani un piccolo capolavoro, capace di attirare il lettore e non farlo fuggire, nemmeno volendo, che è esattamente quello che è accaduto a me. Immergendomi nella lettura mi sono subito trovata in sintonia con i personaggi e con le loro scelte, trovandomi completamente all'interno della vicenda. Anche di questo trovate la recensione sul blog.

7- Nuovo autore preferito
Per confermare la scelta del miglior libro letto fino ad ora, rispondo dicendo che un mio nuovo autore preferito può essere senza ombra di dubbio Dot Hutchison, della quale non vedo l'ora di comprare "Il giardino delle rose" dove viene narrata la caccia ad un nuovo, spietato, serial killer.

8- Nuova crush letteraria
Mmmm... credo che quello che ci si avvicina di più è Erik di "L'estraneo" di Ursula Poznanski ed Arno Strobel. La cosa che mi ha colpito del suo personaggio è stata la sua profonda determinazione nello scoprire la verità, per aiutare la sua ragazza Joanna, ma anche il suo coraggio è stato rilevante: non tutti avrebbero affrontato quello che ha passato lui per salvare Joanna e tutti i suoi nessi e connessi. Insomma, nel complesso, è più una crush nei confronti dei suoi valori piuttosto che verso di lui come personaggio... non so se mi capite.☺️

9- Un libro che ti ha fatto piangere
Un libro che mi ha sicuramente commosso è stato "Tempi duri per i romantici" di Tommaso Fusari. Bello, bello, bello. Spiegato tutto nei minimi dettagli nella recensione, andate a vederla! Merita assolutamente!

10- Un libro che ti ha reso felice
Un libro che mi abbia reso felice è un po' difficile da trovare, soprattutto per il genere della maggior parte dei libri che leggo, ma posso affermare che il libro che mi ha regalato molti sorrisi è stato "Piccoli esperimenti di felicità" di Hendrik Groen, dove viene raccontato un anno trascorso da Hendrik all'interno di una casa di riposo per anziani. Le risate non sono proprio dietro l'angolo, ma il tono è abbastanza leggero e spensierato.

11- Adattamento preferito che hai visto quest'anno
Arrivati a questo punto non posso che menzionare l'adattamento cinematografico di "Succede" di Sofia Viscardi. Ho provato con tutte le mie forze a non nominarlo in questo Book Tag, dato che l'ho nominato in tutti i precedenti, proprio per il fatto che lo amo, ma qui, deve essere nominato per forza. La trasposizione cinematografica è fedelissima al libro (tranne che nel finale) e quelle piccole variazioni che sono presenti non vanno a modificare neppure di poco la struttura iniziale del romanzo, ma anzi, lo arricchiscono. Tra l'altro, tra poco dovrebbe essere disponibile in DVD!

12- Recensione preferita che hai scritto quest'anno
Senza esitazioni rispondo con "I giorni perduti d'Inghilterra" di Francesco Bucci. Mi è sembrata una recensione completa su tutti i criteri e sono veramente felice del risultato. E voi? L'avete letta, vero? Che ne pensate?


13- Libro più bello che hai comprato fino ad ora

Un libro che mi ispira molto ma che non ho avuto ancora il piacere di leggere è "La principessa di ghiaccio" di Camilla Lackberg. Ho sentito molto parlare di questa scrittrice ed ho parecchi suoi libri che aspettano di essere acquistati. Per iniziare ad avvicinarmi a questa scrittrice ho deciso di comprare appunto questo libro, sfruttando una promozione della Feltrinelli.













14- I libri che hai bisogno di leggere entro la fine dell'anno
In base ai libri che sono nella mia libreria da quest'anno la lista sarebbe davvero molto lunga, ma cerco di ridurla al minimo...




















Ecco qui, anche questo book tag è giunto al termine e grazie ad esso sono riuscita a fare un buon punto della situazione del periodo di letture da gennaio ad adesso. Sono felicissima di aver avuto l'occasione di fare questo book tag e ringrazio ancora Astrid30 per avermi taggato.
Alla fine dei miei book tag io non taggo nessuno per far sentire chiunque ne abbia voglia libero di riportarlo sul proprio canale o pagina.
Detto questo, vi saluto e... a presto!

venerdì 6 luglio 2018

Recensione: L'estraneo

RECENSIONE

TITOLO: L'estraneo
AUTORE: Ursula Poznanski & Arno Strobel
CASA EDITRICE: Giunti
COLLANA: Le chiocciole
PAGINE: 367
PREZZO: 10.00€

Questo libro fa parte della mia libreria da diverso tempo, ed ogni volta che dovevo scegliere quale libro leggere, lui attirava sempre la mia attenzione. Ogni volta, sembrava chiamarmi, ma io non mi sentivo decisa al cento per cento a leggerlo. Questo fino a pochi giorni fa, quando, dopo aver finito di leggere "I giorni perduti d'Inghilterra" di Francesco Bucci (del quale trovate la recensione sul blog), mi sono decisa a prenderlo in mano e ad osservarlo con più attenzione, poi rileggendo la trama, mi sono finalmente decisa ad iniziarlo. Avevo delle aspettative abbastanza alte su di lui, ma ero anche al tempo stesso un po' restia, dato che, essendo un thriller psicologico, avevo paura diventasse un enorme guazzabuglio oppure la solita storiella. Ma fortunatamente non è stato così.

La storia narra le vicende che succedono ad una coppia di fidanzati: Joanna, fotografa di professione, scappata dall'Australia per non restare sotto il controllo del padre, grande uomo d'affari, ed Erik, tecnico informatico per una grande azienda politica. Tutto sembra essere normale fino a quando Erik, tornando a casa una sera, non trova più nessun oggetto che gli appartenga ma in compenso trova la sua fidanzata che lo aggredisce, affermando di non conoscerlo e di abitare in quella casa da sola. Da qui iniziano ad accadere una serie di avvenimenti che lasciano i due completamente spiazzati, costringendoli a fidarsi l'uno dell'altra, per cercare di sopravvivere. 

Ho divorato questo libro in pochissimi giorni. Ci si sente subito coinvolti nelle vicende, aiutati anche dai diversi punti di vista con cui viene narrata la storia, ovvero quelli dei due protagonisti, Joanna ed Erik. Da thriller psicologico rispecchia pienamente le sensazioni che si vengono a creare nel lettore. Mi sono trovata spesso a cercare di formulare un' ipotesi, ma più si andava avanti e più le cose si complicavano, eliminando tutte le certezze che si avevano fino a quel momento. 

I colpi di scena sono stati veramente formidabili e così ben equilibrati da essere in grado di mantenere incollato il lettore, facendogli provare un senso di adrenalina pura.
Il finale veramente ben creato in tutti i suoi particolari, conclude in maniera abbastanza esplicita l'intera vicenda, non cadendo nel banale ma anzi diventando moderno e contemporaneo. 

Consiglio questo libro a tutti coloro che sono appassionati dei thriller e che desiderano provare un senso adrenalinico dalla prima fino all'ultima pagina. 

martedì 3 luglio 2018

Recensione: I giorni perduti d'Inghilterra

RECENSIONE

TITOLO: I giorni perduti d'Inghilterra
AUTORE: Francesco Bucci
CASA EDITRICE: Bookabook
COLLANA: Narrativa
PAGINE: 104
PREZZO: 10.00€

Sorpresi di vedermi già qui? Oggi vi propongo una nuova recensione, quella del secondo romanzo breve di Francesco Bucci. Ma iniziamo dal principio, perchè questo romanzo è per me un romanzo particolare, dato che rappresenta il traguardo della mia prima collaborazione con una casa editrice. 

Aprendo il blog non avrei mai pensato di riuscire ad arrivare a questo momento. L'unica aspirazione che avevo era quella di divulgare ad altri amanti della lettura le mie impressioni su diversi libri che leggevo. Poi ho aggiunto i book haul (che grazie a voi ho iniziato a chiamare correttamente) e poi con i book tag. Il blog ha iniziato ad arricchirsi sempre di più contenuti, fino a quando, alcune settimane fa qualcuno mi ha iniziato a suggerire di richiedere delle collaborazioni con le case editrici. Io, inizialmente ero molto scettica, non credevo che una casa editrice sarebbe stata così tanto interessata a me ed al mio blog da avviare una collaborazione con me. Tuttavia, ho deciso di provarci, dato che nella vita bisogna sempre avere nuovi obiettivi e cercare in tutti i modi di raggiungerli. Ho mandato delle richieste a diverse case editrici, ricevendo sempre delle risposte negative oppure dei silenzi che rappresentavano già una risposta. Fino a quando, grazie ad una pagina su Instagram, ho conosciuto la casa editrice Bookabook. Dopo aver visto il catalogo dei loro libri ed anche il modo nuovo con il quale li promuovono,  ho deciso di mandare una richiesta per la collaborazione. Dopo pochi giorni mi hanno risposto due ragazze che si occupano di comunicazione. Sono state semplicemente perfette, gentili e cordiali, mi hanno illustrato passo passo quello che mi avrebbero proposto e sono state sempre disponibili. Sono rimasta veramente impressionata. Con poche e rapide email, nel giro di due giorni ci eravamo accordate per una prima collaborazione: I giorni perduti d'Inghilterra. 
Il libro mi è arrivato in tre giorni, perfettamente incartato ed in un ottimo stato.
Ho iniziato a leggerlo ieri sera e l'ho anche finito. 

Il romanzo racconta l'avventura intrapresa dal professor Acchiappanuvole, componente del Club  delle Falesie Alte, insieme al suo assistente Franz, allo scienziato Carmody, ad un monsignore ed a sua nipote Ilse, scienziata anche lei. Tutti questi personaggi si trovano accomunati dalla scoperta di uno strappo nel continuum spazio-temporale dell'Inghilterra. Le truppe del Kaiser sono già pronte a sfruttare questo strappo per invadere l'Inghilterra ed assumere il controllo dell'umanità, quando il professor Acchiappanuvole, recatosi a Stonehenge sulle tracce di Dio, si accorge appunto di questo strappo. Insieme a tutta la squadra da lui radunata cercherà in tutti i modi di riportare le cose a posto.

Ero rimasta molto colpita dalla trama ed una volta terminato il romanzo mi sono ritrovata ad essere ancora più colpita. Anche essendo un romanzo breve, al suo interno sono presenti tutti i componenti per essere un Grande romanzo. Partendo dall'avventura, viene aggiunto un pizzico di mistero, di suspance, di attesa,non mancano i colpi di scena e viene anche analizzato brevemente il periodo storico in cui è ambientato, sono presenti, inoltre, delle descrizioni che ci aiutano ad immaginarci completamente i diversi personaggi e luoghi, addirittura è presente anche una piccola storia d'amore. Insomma, c'è tutto. 
Questa cosa è molto difficile per un romanzo breve, dato che alcune volte si tendono a tagliare i particolari come le descrizioni fisiche oppure quelle dei luoghi, ma non in questo caso, facendo trasparire ancora di più il talento dell'autore. 
Anche il linguaggio usato, rimanda con alcuni termini, all'ambientazione del romanzo. 

Quindi per concludere, riassumo dicendo che mi è piaciuto molto dato che è completo su vari aspetti e lo consiglio a tutti quelli a cui piace il genere dell'avventura ma condito con altre mille sensazioni. 
Sono aperta alle domande e non esitate a chiedermi informazioni sul libro! A presto!

lunedì 2 luglio 2018

Book Haul: Giugno

BOOK HAUL 

Oggi decido di iniziare questo book haul con una domanda pertinente al tema: si dice Book Hall oppure Book Haul? Mi sono posta questa domanda diverse volte ultimamente. Tempo fa vedevo scritto solo Book Hall, mentre adesso trovo spesso Book Haul. Sono due cose diverse oppure si può chiamare in due modi? Vi assicuro che su questa domanda mi ci sono scervellata un bel po' perciò, dato che ormai vi siete abituati ai miei modi un po' strani😄,  volevo chiedervi se ne sapete qualcosa di più in merito. Detto ciò, chiudendo questa parentesi, passiamo ai nuovi acquisti di giugno!
In questo mese non si sono registrati, da parte mia picchi di acquisto compulsivo, ma nonostante questo ci sono abbastanza volumi nuovi per farmi felice.  
Comunque credo che tutti gli sforzi che ho fatto a giugno per non acquistare una marea di libri, verranno resi vani durante il mese di luglio, dato che sono in offerta al -25% i libri Tea e quelli Pickwick, che sono quelli più numerosi nella mia wishlist.😇

Ma adesso... iniziamo!

I primi tre libri che vi mostrerò li ho acquistati principalmente per un motivo: prendendone tre li avrei pagati solamente 9.90€! Ovviamente ne ho scelti quelli che mi attiravano di più... Non potevo farmeli sfuggire! 

"Il giocattolaio" di Stefano Pastor.
"Non si sa molto del passato di Massimo, il bambino di 11 anni appena arrivato nel Quartiere. Accolto in casa dello zio, alcolizzato e violento, Massimo ha subito l'impressione di essere precipitato all'inferno. Ma il male, quello vero, non si annida tra le mura domestiche. C'è qualcosa, infatti, nel Quartiere; un'energia malefica che si sente sulla pelle, che s'intuisce ma non si vede tra i palazzoni abbandonati e le vie semideserte di quest'area suburbana depressa e grigia, dove diversi bambini sono recentemente spariti senza lasciare traccia. La paura del mostro scivola sulle coscienze degli adulti, arroccati nella loro irriducibile distanza rispetto al mondo dell'infanzia. Soltanto Peter, il gentile titolare di un banco di pegni zeppo soprattutto di giocattoli, sembra in grado di colmare quella distanza e di comunicare davvero con i desideri e le paure dei bambini. Quando il cadavere di uno di questi viene rinvenuto con i segni di orribili torture, i sospetti si concentrano sul giocattolaio. Massimo si rende conto che il prossimo a sparire sarà proprio lui, è la vittima perfetta, quella designata. Nessuno è in grado di aiutarlo, nessuno è in grado di impedire che si compia il suo destino. Nessun adulto, almeno. Ne "Il giocattolaio", romanzo d'esordio di Stefano Pastor, la presenza del male s'insinua nella frattura tra il mondo dei grandi e quello dei piccoli, nutrendosi dei sogni agitati dell'infanzia, per poi balzare nella realtà e diventare qualcosa di concreto, tangibile."

"La scuola dei giochi segreti" di Rebecca Coleman.
"Maryland, tardi anni Novanta. Nel cortile di una scuola Waldorf, tra precetti di Rudolf Steiner, insegnanti impettiti e sciami di adolescenti, l’incontro tra chi mai e poi mai avrebbe solo dovuto sfiorarsi. Lei, Judy McFarland, è una maestra d’asilo quarantatreenne dai sogni arenati e una livida vita coniugale che da tempo ha tragicamente rinunciato a se stessa; lui, Zach Patterson, è uno studente di sedici anni dalle maniere impertinenti, diviso tra una madre piena di mancanze e la gran fatica di essere il nuovo arrivato in città. Se il loro passo dall’amicizia alla relazione è breve e deciso, quello che li condurrà a un’ossessione fatale sarà una corsa a perdifiato nei campi incolti di vecchi, oscuri ricordi e dell’inconsapevolezza che, dopotutto, quella relazione non è che l’ultimo di una serie di segreti. La scuola dei giochi segreti è una spiazzante storia di frustrazione suburbana, densa di solitudine, imprudenza, desiderio che spoglia della ragione e voglia disperata di tornare indietro e rifare tutto diversamente"

"Difesa d'ufficio" di Claudio Rea.
"Una giovane e attraente infermiera viene arrestata con l'accusa di aver ucciso un anziano ricoverato nel reparto d'ospedale in cui lavora. Incalzata dal pubblico ministero, la notte dell'arresto la donna confessa altri cinque omicidi: in tutti i casi la morte è stata provocata da un'iniezione fatale di aria nelle vene. Viene convocato in questura un penalista di provincia come difensore d'ufficio a pochi minuti dalla scadenza del suo turno di reperibilità: quindici minuti dopo o la linea telefonica occupata, il caso sarebbe passato a un altro collega, quasi fosse destino. Questo romanzo, ispirato a una vicenda realmente accaduta, racconta la storia di una serial killer, la vita di una donna fragile, dipendente dagli psicofarmaci, ma implacabile, il suo difficile rapporto con una madre ossessionata dalla morte, il suo fascino ambiguo e irresistibile, i delitti commessi e il processo che ne è seguito. E racconta la storia di un avvocato brillante, che vede accendersi su questo processo le luci dei media e ne intuisce l'opportunità, accettando una grande sfida forense e umana. La sua cliente sta mentendo a tutti e forse anche a se stessa? Che cosa ha realmente fatto? E che cosa ha inventato? "Difesa d'ufficio" narra la disperazione di una donna e la capacità di un uomo di conquistarne la fiducia, lo svolgimento di un processo pieno di contraddizioni e colpi di scena, l'avvicendarsi dei sentimenti e delle menzogne, degli accertamenti medico-legali e delle indagini psichiatriche."

"Quando meno te lo aspetti" di Chiara Moscardelli.
"La protagonista è Penelope Stregatti, barese trapiantata a Milano, addetta stampa nella multinazionale di pannolini Pimpax Spa. Penelope ha una laurea, due master, un piccolo gruppo di amici fidatissimi, una nonna cartomante e una lista di sogni (ma non ne ha realizzato nemmeno uno). Tra tutti, desidera l'amore con la A maiuscola e incrocia solo uomini in cerca di sesso con la esse minuscola, ma va avanti pensando che prima o poi le accadrà qualcosa di speciale. E così, quando investe con la bicicletta il bellissimo Alberto Ristori, capisce che questo qualcosa è arrivato. Un mese dopo si presenta alla Pimpax Spa un consulente incaricato di sanare l'azienda: Riccardo Galanti. Ma Penelope sa che sta mentendo, quell'uomo lo conosce: è Alberto Ristori. Perché ha cambiato nome? Perché dice di non averla mai incontrata? Cosa nasconde quest'uomo così affascinante e tenebroso? A Penelope non resta che scoprirlo..."
Ho deciso di acquistare questo libro per il semplice fatto di averlo visto su diverse liste di libri consigliati per l'estate. Già inizialmente ero curiosa, poi ricevendo anche diverse conferme, mi sono decisa ad acquistarlo. Adesso non mi resta che leggerlo!

"Eleanor Oliphant sta benissimo" di Gail Honeyman.
"Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: benissimo. Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso. Ma io sorrido, perché sto bene così. Ho quasi trent'anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate, la mia passione. Poi torno alla mia scrivania e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient'altro. Perché da sola sto bene. Solo il mercoledì mi inquieta, perché è il giorno in cui arriva la telefonata dalla prigione. Da mia madre. Dopo, quando chiudo la chiamata, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto. E se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo. O così credevo, fino a oggi. Perché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita. E questo ha cambiato ogni cosa. D'improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco. Che gli altri non hanno le mie stesse paure, e non cercano a ogni istante di dimenticare il passato. Forse il «tutto» che credevo di avere è precisamente tutto ciò che mi manca. E forse è ora di imparare davvero a stare bene."
Questo è stato un regalo da parte di mia madre. Un giorno è uscita per andare a fare la spesa ed una volta tornata, mentre sistemava la spesa, mi porge questo libro dicendomi di aver fatto una piccola deviazione in libreria, dove, sotto stretto consiglio della libraia, mi ha comprato questo libro. Io non avevo mai sentito parlare di questo libro, ma da lì a qualche giorno questo libro si è cominciato a diffondere sul web e da allora ho visto tutti parlarne benissimo e quindi sono felice che mamma mi abbia comprato proprio questo libro. 

"La voce dei morti" di Simon Beckett.
"A prima vista avrebbe potuto essere qualsiasi cosa - una pietra, una radice imputridita - fino a quando non ci si avvicinava. Era una mano in decomposizione, con le ossa visibili attraverso brandelli di carne, quella che spuntava dalla terra bagnata." Tutti erano sicuri si trattasse di una delle vittime adolescenti di Jerome Monk, il serial killer delle brughiere del Dartmoor, e che ci fossero solo altre due vittime da ritrovare, le gemelle Bennett. Le ricerche non avevano tuttavia dato frutti, e con Monk al sicuro dietro le sbarre, si erano presto arenate. Per l'antropologo forense David Hunter, e per tutta la squadra che aveva lavorato al caso, la vita era andata avanti. E il sonno eterno delle gemelle era continuato indisturbato. Adesso, a otto anni dal ritrovamento di quel cadavere seppellito nella brughiera, si apre però uno scenario da incubo. Monk è fuggito di prigione e per qualche oscuro motivo sembra dare la caccia a chiunque abbia partecipato a quelle infruttuose ricerche. Hunter, tornato nelle brughiere del Dartmoor in risposta a una disperata richiesta di aiuto, si rende conto lentamente che nulla è come sembra. Mentre la spirale di violenza innescata da Monk si stringe intorno a lui, appare sempre più evidente che il passato non è affatto morto e sepolto."
Ho comprato questo libro durante un weekend fuori porta con i miei genitori. Stavamo passeggiando quando ho visto una libreria sulla nostra strada, ovviamente conoscendomi l'avrete già capito, sono entrata. Dopo un iniziale giro di perlustrazione ho iniziato a leggere titoli e trame di copertina fino a quando mi sono ritrovata questo volume in mano. Decisa ad acquistarlo mi sono diretta alla cassa. Lì, il commesso mi ha proposto di acquistare al posto di "La voce dei morti" il primo volume delle indagini di "David Hunter" per comprendere meglio la storia dei protagonisti principali, ovvero l'antropologo forense e la sua squadra. Tuttavia, anche leggendo la trama del primo libro, non mi attirava tanto come quella di "La voce dei morti" così ho comprato questo, promettendogli che se mi fosse piaciuto avrei iniziato la serie da capo. 

E questo era l'ultimo libro acquistato nel mese di giugno... Potrete trovare tutti gli aggiornamenti sui miei futuri acquisti mano a mano che li faccio sulle pagine social del blog! Vi aspetto!