domenica 27 maggio 2018

Recensione: Pollyanna

RECENSIONE


TITOLO: Pollyanna
AUTORE: Heleanor H. Porter
CASA EDITRICE: Edizione Salvadeos
COLLANA: Biblioteca Classici
PAGINE: 216
PREZZO: 7,80€

Era da tanto tempo che desideravo leggere questo romanzo. Lo avevo in libreria da quando avevo circa 12 anni e mi era stato regalato da una mia zia. Conoscevo già la storia grazie alle trasposizioni cinematografiche e soprattutto grazie al cartone che guardavo sempre da piccola. Qualche giorno fa, preparando il Book Tag (che trovate sul blog) volevo inserirlo alla domanda "Quale libro riservi per la pensione?" o una cosa simile ma poi ho detto: "Ma no dai, questo me lo leggo". E così, subito dopo aver finito di leggere "Tredici" l'ho preso ed ho deciso che era finalmente giunto il momento per questo libro di essere letto. 

La storia racconta una parte della vita di Pollyanna, una ragazzina di circa 11 anni orfana di madre, che dopo la morte del padre viene affidata alle cure della zia Polly, sorella della madre. La signorina Polly abita in una grande villa in un paese dell'est e così Pollyana viene spedita dall'ovest all'est per andare a vivere con la zia. La zia Polly viene presentata come una donna fredda, rigida e molto severa. Pollyanna, invece, è una bambina allegra, solare, amata da tutti e molto socievole. I due caratteri sono subito messi a confronto e si scontrano in non poche situazioni, tuttavia vedremo il carattere di zia Polly addolcirsi pian piano. Osserveremo anche come Pollyanna si integrerà all'interno della nuova cittadina e di come entrerà nel cuore di tutti. 

Il libro è stato molto piacevole. Guardare il mondo dagli occhi di una bambina è stato molto utile per interrompere le letture più impegnative. La lettura è stata abbastanza scorrevole e per niente noiosa. In ogni capitolo, infatti, succedeva qualcosa che cambiava la prospettiva dei diversi personaggi. 

Quest'edizione, inoltre, è stata arricchita da otto illustrazioni interposte alle vicende che vedevano coinvolta Pollyanna. 

Una cosa che però non è stata per niente piacevole, anzi posso proprio dire che è stata terribile, è la traduzione. Frasi senza senso, che non avevano nè capo nè coda. Per non parlare degli errori (o come direbbe la mia professoressa "ORRORI!" ) grammaticali: E senza accento e passati remoti mal coniugati o senza accento (per tutta la durata della storia), discordanza tra verbo e soggetto o aggettivo e soggetto. Altra pecca: la punteggiatura! Erano presenti delle frasi con dei punti interposti all'interno del periodo oppure dei periodi attaccati, le virgolette per i discorsi diretti che si aprivano e non si chiudevano, oppure che  si chiudevano durante le battute oppure che si aprivano al momento sbagliato. Anche la scelta delle parole non era ottimale... Direi che nel complesso la traduzione era un vero disastro... Credo (spero) che sia dovuto ad una traduzione per mezzo di macchinari e non di una traduzione ad opera di un traduttore fisico, anche perchè cercando nella prima pagina non vi era scritto ad opera di chi fosse la traduzione.
Tuttavia posso dire che tralasciando la traduzione, il libro in quanto a contenuti mi è piaciuto: si è notato bene il progresso di crescita fatto sia dalla protagonista che da tutte le persone che le erano accanto. Inoltre la storia era piena di colpi di scena (che non erano dei veri e propri colpi di scena in quanto venivano seminati indizi lungo tutto il romanzo) che rendevano il romanzo sempre più intrigante... 

Vi consiglio questo romanzo (magari però non in questa edizione) soprattutto in quanto è un romanzo formativo oltre ad essere un classico che aiuta veramente a crescere e a guardare il mondo da un altro punto di vista.



mercoledì 23 maggio 2018

Recensione: Tredici

RECENSIONE

TITOLO: Tredici
AUTORE: Jay Asher
CASA EDITRICE: Mondadori
COLLANA: Oscar Mondadori
PAGINE: 206 (+28 speciali)
PREZZO: 13,50€

Ho iniziato questo libro con tante aspettative, ne avevo sentito parlare ovunque: su Internet, su Youtube, su varie pagine di libri. Poi se ne era riparlato nuovamente quando erano stati venduti i diritti per farci una serie TV. Allora ho deciso di acquistarlo, tuttavia non volevo leggerlo subito perchè ne sentivo parlare dappertutto e non volevo che la mia opinione fosse condizionata dalle altre recensioni, perciò ho aspettato prima che le acque si calmassero un po'. Questo fino a qualche giorno fa quando ho sentito che era iniziata la seconda serie. Purtroppo non avendo Netflix mi resta un po' difficile da vedere e quindi ho deciso di leggere il libro. 

Come credo che tutti sappiano, il romanzo racconta la storia di Hannah Baker. Hannah decide di suicidarsi, ma prima di farlo, decide di registrare delle cassette da poi spedire alle persone presenti su una lista, da lei stessa compilata, con tutte le ragioni che l'hanno portata al suicidio. Il libro inizia quando Clay, un giovane adolescente dalla reputazione impeccabile, riceve queste cassette. Inizialmente pensa che si tratti si un errore non avendo quasi mai avuto a che fare con la suddetta Hannah poichè ne era innamorato perso dalla prima liceo e non trovava quasi mai il coraggio di parlarle. Inizia ad ascoltare le cassette. Ad esse è collegata anche una mappa dei luoghi dove sono successe le cose di cui Hannah parla. Clay decide così di ripercorrere tutto il percorso emotivo di Hannah, durato tre anni, e durante il quale Hannah non faceva che peggiorare sempre di più. 

Il libro mi è piaciuto molto, oltre per il contenuto, soprattutto per il modo in cui l'autore ha deciso di scriverlo. La narrazione, infatti, era dal punto di vista di Clay ma veniva sempre intervallata dalla voce di Hannah proveniente dalle cassette che Clay ascoltava. Scrittura impeccabile, semplice, molto lineare e scorrevole. Le tematiche molto attuali danno, inoltre, molti spunti sui quali poter riflettere. 

Avendo acquistato l'edizione Oscar Mondadori, che è stata stampata dopo i dieci anni dalla prima pubblicazione di "Tredici" ho avuto una copia con dei contenuti extra alla fine. Questi contenuti comprendevano una nota dell'autore che raccontava come era riuscito a scrivere e pubblicare questo romanzo e dell'aiuto ricevuto. Poi, una cosa che mi particolarmente colpita è stata la dichiarazione dell'autore di aver dovuto cambiare il finale del suo romanzo su richiesta della sua editor. Di seguito veniva riportato l'ultimo capitolo che consisteva nel primo finale, e qui, sorpresa, Hannah non era morta. E già! Aveva tentato il suicidio ma i suoi genitori erano arrivati in tempo. La cosa mi ha lasciata sconvolta, poichè avendo metabolizzato il secondo finale ed essendomici preparata durante tutta la lettura del libro, mi è sembrato molto strano il pensiero che Hannah non morisse veramente. Dovendo scegliere il finale migliore tra i due, forse sceglierei proprio il primo, perchè aggiunge credibilità al romanzo. 

Detto questo credo di non dover aggiungere nient'altro su questo libro splendido. Vi consiglio veramente di leggerlo, se non lo avete fatto sino ad ora, e se lo avete fatto rileggetelo perchè le tematiche sono attuali ed è importante parlarne. 

Voi lo avete letto? Se si cosa vi ha particolarmente colpito? Quale finale preferite? 


martedì 22 maggio 2018

Book Tag #1

BOOK TAG: I DARE YOU

Oggi ho avuto una nuova idea... Perchè non intervallare le recensioni ed i book hall con dei book tag? Ho pensato che magari potrebbe essere un modo per conoscerci di più e per entrare più in confidenza. Comunque, bando alle ciance e... COMINCIAMO!

   1-  Quale libro è rimasto nella tua libreria per più tempo?
Il libro che è rimasto più di tutti nella mia libreria senza essere letto è "L'orribile karma della formica" di David Safier (del quale potete trovare la recensione sul blog). Mentre il primo libro che ho comprato è stato "IO E DEWEY" di Vicki Myron.

   2-  Qual è la tua lettura in corso, l’ultima lettura che hai affrontato e quella che affronterai dopo?
 La mia lettura in corso è "Tredici" di Jay Asher. Mi sono finalmente decisa a leggerlo e per il momento mi sta piacendo molto... sono davvero curiosa di scoprire come si è articolata l'intera vicenda! Per quanto riguarda la mia ultima lettura ho letto "La lunga notte" di Linda Castillo (anche di questo libro potete trovare la recensione sul blog). Per la mia prossima lettura non posso dirivi niente perchè io stessa non so quale volume della mia libreria inizierò, in quanto quando devo scegliere un libro passo di fronte alla libreria e devo essere "chiamata" da uno di loro, che poi sceglierò (anche se l'ho già letto) e lo leggerò (o rileggerò). Vi prego, ditemi che anche a voi capita e che non sono l'unica!

    3Qual è il libro che tutti hanno amato e tu hai odiato?
Allora, questa domanda è abbastanza difficile, in quanto solitamente i libri che non sono piaciuti a me non hanno avuto delle belle recensioni, tuttavia c'è n'è uno che non mi è particolarmente piaciuto ed è: "Il braccialetto della felicità" di Melissa Hill. La storia mi è sembrata noiosa, lunga, scontata e mal costruita. Ho incontrato diverse persone che ne parlavano bene ma io proprio NO.










     4-  Quale libro ti ripeti sempre che leggerai ma probabilmente non lo farai mai?
Un libro che ho nella libreria da molto tempo e che ho provato più volte a leggere senza arrivare nemmeno alla metà è "La regina della casa" di Sophie Kinsella. Non so... non riesco ad entrare nella storia, forse con il tempo magari...














    5- Quale libro stai conservando per la pensione?
A questa domanda potrei rispondere con una marea di libri che "no, adesso non è il momento" oppure "tu sarai la mia prossima lettura" (e poi non lo diventa mai) oppure anche "come ho fatto a comprare questo libro?" e magari rimane lì per non so quanto tempo. Comunque, dovendo ridurre questo grande insieme di libri, ad uno, credo che il più adatto sia "Il bazar dei brutti sogni" di Stephen King. L'ho comprato perchè volevo provare a leggere una raccolta di storie, ma dopo la brutta avventura con "Il collegio di Santa Lucia per giovinette allevate dai lupi" di Karen Russell (del quale, indovinate un po', c'è la recensione sul blog), ho deciso che magari deve "stagionare" per ancora un altro po' nella libreria.







   
    6-  L’ultima pagina: la leggi all’inizio o la leggi solo alla fine?
Dipende. Se sto leggendo un romanzo la leggo all'inizio, oppure arrivata a metà, in pratica quando mi capita. Al contrario, se sto leggendo un thriller, aspetto fino alla fine per paura di spoilerarmi qualcosa o addirittura il colpevole.

    7-  Prefazione, postfazione, riconoscimenti: un inutile spreco di carta o un’aggiunta interessante?
Assolutamente un'aggiunta interessante! L'unica cosa che trovo un po' noiosa sono i ringraziamenti che nonostante tutto leggo sempre, ma capisco che sono importanti per l'autore, quindi nonostante questo ritengo che non siano uno spreco di carta. 

    8-  Con quale personaggio dei libri scambieresti la tua vita?
Ce ne sarebbero tanti ma quello che preferisco è il personaggio di Meg nel libro "Succede" di Sofia Viscardi. Meg è un'adolescente come me, ha degli amici fantastici che nonostante i litigi la perdonano sempre. Non voglio farvi spoiler sul libro, ma chi lo conosce, capisce benissimo la situazione che vive Meg e mi piace moltissimo il modo in cui lo fa, quindi vorrei essere lei anche per avere un po' del suo stesso carattere. Poi ovviamente, la storia d'amore che ha è spettacolare e somiglia molto a quella che vorrei per me, quindi... sembra perfetta come scelta, no?

    9-  Qual è il libro che ti ricorda un momento specifico della tua vita (un posto, un momento, una persona)?
Il libro che era diventato il mio migliore amico per un diverso periodo è stato "New Moon" di Stephenie Meyer. Questo libro è il secondo della saga di Twilight. Premetto che a me non piacciono le serie, ma questa mi metteva molta curiosità ed ho deciso di acquistarla. Non mi sbagliavo. La saga mi è piaciuta tantissimo, ma il volume che mi è rimasto più impresso è stato appunto New Moon. In questo romanzo la protagonista Bella stava vivendo un momento difficile della sua storia con Edward, ed il punto centrale del romanzo diventano i sentimenti. Viene mostrato come Bella si senta inizialmente tradita, usata, presa in giro, ma poi si vede tutto il suo cambiamento, di come ricomincia a vivere, a provare nuove esperienze, ma anche ad aggrapparsi ai ricordi del passato e a non volerli perdere. Mi piace molto per questo motivo e mi ricorda sempre quando io avevo attraversato un periodo non proprio roseo, inoltre lo avevo più o meno letto proprio in quel momento, quindi l'ho adorato e la mia idea è da quel momento rimasta invariata. 


   10-  Nomina un libro che hai ricevuto in un modo particolare
Per rispondere a questa domanda mi viene subito in mente il libro "Blaze" di Stephen King. Da diverso tempo sono iscritta ad un gruppo su Facebook di amanti di Stephen King, e fin qui nulla di strano. Ogni tanto, alcuni utenti organizzano dei give away sul gruppo ai quali tutti i partecipanti del gruppo che vogliono partecipare possono farlo. Non era il primo a cui partecipavo (senza vincere nulla) ma ho partecipato lo stesso. Mi è stato assegnato il numero 109 e la cosa si è conclusa lì. Alcuni giorni dopo mi arriva un messaggio dall'utente che aveva istituito il give away dove mi dice che la vincitrice ero proprio io. Inizialmente non potevo crederci ed ero convinta che ci fosse una specie di errore (lo so, sono quelle cose che si dicono di solito e che possono sembrare scontate ma io credevo VERAMENTE che ci fosse stato un errore). Comunque, per farla breve (tanto questa storia viene raccontata bene nel book hall di marzo dove viene presentato questo libro) non c'era stato nessun errore ed avevo seriamente vinto. La cosa strana era che mancavano due giorni al mio compleanno. La cosa mi ha subito fatta riflettere e (scusatemi i sentimentalismi e le troppe parentesi) ho pensato che fosse stato mio nonno a far in modo che io avessi quel libro. Sono due anni che mio nonno non c'è più ed ogni anno per regalo mi regalava un libro. Non so come spiegarlo, sarà sicuramente un caso, ma io voglio vivere con l''idea che nonno anche da lassù continui ad appoggiarmi e a starmi vicino. Anche il giorno del compleanno.

   11- Hai mai regalato un libro ad una persona speciale per un motivo speciale?
Di solito io regalo molto spesso i libri ai compleanni e qualche volta anche come regalo di Natale. Tuttavia credo che non mi sia mai capitato di regalarne qualcuno per un motivo speciale.

   12-  Quale libro è stato con te in più posti?
Il libro che è stato con me in più posti è stato sicuramente "Shopping con le amiche" di Carmen Reid. Ho acquistato questo libro su un autogrill mentre stavo partendo per le vacanze estive con i miei genitori che solitamente facciamo nei dintorni di Padova. Impieghiamo circa sei ore d'auto per arrivarci e così l'ho iniziato in macchina. Una volta arrivati, dato che ne avevo un altro in valigia, ho deciso di lasciare quello appena acquistato in macchina e di leggerlo durante gli spostamenti tra una città e l'altra. Così, alla fine, quel libro è venuto in macchina con noi durante tutta la vacanza e quando sono tornata a casa era, ovviamente, già terminato.







   13-  Letture obbligatorie: quale libro hai odiato al liceo che, riletto qualche anno dopo, non era così male?
Frequentando adesso il liceo non posso molto esprimermi, tuttavia posso comunque dare una risposta a questa domanda. Quando frequentavo la scuola media, avevo deciso di prendere in prestito dalla biblioteca scolastica l'opera "I promessi sposi" di Alessandro Manzoni, tuttavia ho dovuto abbandonare la lettura (ed ero anche arrivata circa alla metà). Lo avevo preso in lingua originale, quindi immaginatevi una bambina di 12 anni che legge I promessi sposi in lingua ottocentesca e pensate cosa possa capire (più o meno niente). Quest anno, però, avendo nel programma la lettura dei Promessi sposi, ho ripreso in mano questo romanzo e leggendolo più attentamente, con una conoscenza maggiore della storia di quell'epoca ed entrata più in sintonia con il linguaggio (merito della nostra professoressa di lettere che inizialmente ci "traduceva" qualsiasi parola che non comprendevamo) mi sta piacendo davvero molto. L'unica cosa un po' "straziante" sono le dettagliate descrizioni, ma senza di esse l'opera non sarebbe l'Opera che realmente è. 

   14- Libri usati o nuovi?
Entrambi. Mi piacciono molto i libri nuovi, quando puoi ancora sentire l'odore fresco di stampa. Le pagine belle immacolate e la copertina con ancora tutti i colori vivaci. Tuttavia, mi piacciono anche molto i libri usati, quella sensazione di sapere che qualcun altro ha posseduto quel libro e che lo ha tenuto nelle proprie mani come anch'io lo tengo quando leggo. Se poi ci sono delle frasi sottolineate provo ad immaginarmi il perchè quell'altra persona le abbia sottolineate, a cosa l'abbia fatta pensare, come si sentiva in quel momento. Un vantaggio aggiuntivo dei libri usati è che sono a metà prezzo e per una lettrice avere la possibilità di acquistare due libri al posto di uno è sempre sinonimo di doppia felicità! Vero?

   15- Hai mai letto Dan Brown?
No, in 16 anni non ho mai sentito la necessità di leggere uno dei suoi libri. Tuttavia, essendo l'autore preferito di mio padre a casa ho tutti i suoi romanzi, molti dei quali si trovano anche nella mia libreria, ma non ne sono mai stata particolarmente colpita, magari un giorno... chissà

   16- Hai mai visto un film che ti è piaciuto più del libro?
Solitamente a questa domanda molti lettori rispondono con un secco "NO", ma io devo rispondere con uno sconvolgente "SI!". Il libro in questione è "Scrivimi ancora" di Cecelia Ahern ed il film è intitolato "#SCRIVIMIANCORA". Tra i due ho nettamente preferito il film. Il libro ha una trama più complessa rispetto al film e che interseca maggiori personaggi e presenta più avventure da affrontare per la protagonista, possiede molte frasi su cui riflettere e finito di leggerlo (come già detto nella recensione) dispiace dover decretare concluse le vicende di Rosie, la quale durante il romanzo diventa una vera e propria amica, ma il film, il film è tutt'altra cosa! Mantiene abbastanza la trama ma si discosta anche un po' dal libro. Non inserisce nuovi personaggi ma approfondisce meglio i ruoli dei protagonisti. Gli attori hanno saputo recitare in maniera favolosa e sono riusciti ad impersonificare bene i personaggi del libro e a render loro giustizia.

   17-  Hai mai letto un libro che abbia fatto venire fame?
Sinceramente, fino ad adesso, non mi è mai capitata una cosa del genere, ma sono pronta a tutto☺️

   18- Qual è la persona di cui segui sempre i consigli nell’ambito delle letture?
Non ho una vera e propria "musa" per quanto riguarda le mie future letture. Alcune volte seguo delle recensioni su youtube, mentre altre volte entro in libreria e vedo cosa mi salta all'occhio. Altre volte trovo anche alcuni titoli online ad esempio dai diversi cataloghi delle case editrici oppure chiedo consiglio su alcuni gruppi di lettura.
   
   19- Qual è il libro totalmente fuori dalla tua comfort zone che invece hai finito per amare?
Qui non posso far altro che commentare con un libro in particolare "Ti voglio bene" di Francesco Sole. Questo libro è composto da una raccolta di poesie, ed era il primo che leggevo. Eh già, non sono molto affascinata dalle poesie ma in questo caso non potevo far a meno di citarlo. Ho conosciuto Francesco Sole su youtube dove aveva iniziato a postare le sue poesie scritte ed interpretate da lui stesso. Molte di esse mi piacevano davvero tanto e appena ho sentito della pubblicazione di questa raccolta, ho deciso di acquistarla subito per averle tutte riunite. Come dicevo questa è la mia prima raccolta di poesie ma mi è piaciuta tanto per le parole che venivano usate, per le sensazioni trasmesse e persino la grafica è stata molto accurata. Sono rimasta veramente molto entusiasta.

Bene! Il book tag è terminato, ringrazio tutti coloro che sono rimasti a leggere le mie risposte fino alla fine e se ne avete voglia e volete rispondere anche voi a qualche domanda che vi è particolarmente piaciuta, non esitate a farlo nei commenti!  

sabato 19 maggio 2018

Recensione: La lunga notte

RECENSIONE


TITOLO: La lunga notte
AUTORE: Linda Castillo
CASA EDITRICE: Fanucci editore
COLLANA: One (Timecrime)
PAGINE: 389
PREZZO: 6,90€

Ho iniziato questo libro dopo un po' di tempo che lo avevo in libreria. Lo guardavo e vedevo che era abbastanza grande e non mi decidevo mai a sceglierlo. Poi un giorno l'ho ripreso tra le mani e mi è venuto il dubbio di verificare realmente quante pagine erano; solo allora mi sono resa che non erano effettivamente tante ma che la carta era molto doppia e che quindi sembrava gigante, ed invece non lo era. Dopo questo momento di riflessione ho deciso che era giunto il momento di leggerlo. 

Una cosa che ho apprezzato molto è che, a differenza di molti altri thriller che impiegano tipo cinque capitoli per fare i preamboli e poi arrivare all'omicidio, questo è iniziato subito, catturando immediatamente la mia attenzione e facendomi entrare subito nella storia.

La storia è ambientata in una piccola cittadina abitata per metà da inglesi e per metà dalla popolazione amish. Una notte un poliziotto, attratto da alcune urla, si ritrova a scoprire in una fattoria amish i corpi di tutta la famiglia Plank. Il padre ed i sui figli adolescenti morti in salotto, la madre con il figlio neonato morti in cortile e le due figlie brutalmente torturate in una stalla. Il caso viene affidato al commissario Kate Burkholder, che aiutata dalla sua squadra e dall'ispettore Tomasetti, con cui ha una relazione, cercherà di far chiarezza sul plurimo omicidio, senza avere inizialmente una prova.

La trama mi aveva subito intrigata, ma non avevo molte aspettative riguardo a questo romanzo. Tuttavia, come ho già detto, sono subito rimasta colpita dall'omicidio e poi sono riuscita ad immedesimarmi nella situazione ed ho avuto la sensazione di trovarmi lì presente. Durante tutto il romanzo non sono mancati i colpi di scena che hanno reso la lettura scorrevole e molto movimentata. 

Il lessico era semplice e senza parole particolarmente difficili da capire. Dato che nel brano vengono citate anche delle frasi nel dialetto amish, viene riportata sempre una traduzione e la comprensione non diventa un problema. 

Una cosa che mi ha un po' lasciata dubbiosa è stato il finale. Appropriato ed al tempo stesso coerente con la storia, che però, mi ha lasciata con una strana sensazione. Forse è dovuta al fatto che di solito nei gialli o nei thriller vengono seminati qua e là degli indizi da parte dell'autore che poi il lettore userà per farsi un'idea su chi sia il colpevole, mentre in questo magari sono stati un po'  trascurati o tralasciati completamente. 

Tutto sommato il libro mi è piaciuto ed ho trovato la storia interessante. Voi lo avete letto? Cosa ne pensate?

mercoledì 16 maggio 2018

Recensione: L'amore coniugato

RECENSIONE


TITOLO: L'amore coniugato
AUTORE: Annalisa Giuliani
CASA EDITRICE: Ianieri Edizioni 
PAGINE: 98
PREZZO: 12,50€

Ho letto questo libro per la seconda volta ieri. L'ho iniziato e finito nel giro di due ore. Ho deciso di rileggerlo perchè, avendo la scrittrice di questo libro che insegna nella mia scuola, avevamo organizzato un incontro per parlarne ed un firma copie in classe. Purtroppo alla fine è stato rimandato alla settimana prossima e quindi non posso mostrarvi la mia copia autografata. 

La prima volta che avevo letto questo libro è stata all'inizio dell'anno scolastico ed avevo trovato qualche difficoltà nel capirlo fino in fondo, tuttavia, rileggendolo per una seconda volta, sono riuscita a dissipare anche quelle piccole incomprensioni che mi avevano creato qualche dubbio la prima volta.

Il romanzo parla di una donna, Artemisia, e della sua vita. Anche se la sua vita viene descritta molto brevemente, viene posta l'attenzione sui passaggi più importanti e che ci fanno capire bene le sue emozioni in diverse situazioni. Una cosa che mi è piaciuta molto è che l'aspetto psicologico è stato molto analizzato. In alcuni punti ci sono delle belle riflessioni sulle quali, secondo me, conviene porre l'attenzione. Oltre a questo, anche il linguaggio mi è piaciuto non essendo troppo aulico nè troppo informale. 

Voi lo avete mai letto? Se si, cosa ne pensate? Vi è piaciuto? Avreste voluto fare qualche domanda all'autrice? Rispondetemi nei commenti! A presto!




giovedì 10 maggio 2018

Recensione: L'orribile karma della formica

RECENSIONE


TITOLO: L'orribile karma della formica
AUTORE: David Safier
CASA EDITRICE: Sperling & Kupfer Editori
COLLANA: Sperling Paperback
PAGINE: 267
PREZZO: 12,00€

Ok, posso dire con fierezza che sono riuscita a leggere il libro che stava aspettando da più di tutti in libreria. Questo, infatti, è il secondo libro che comprai quando passai dalle storie di Geronimo Stilton a dei romanzi veri e propri. Il primo è stato "Io e Dewey" che ho amato moltissimo ed al quale sono affezionatissima. Ricordo che mentre stavo leggendo quello, ero capitata in libreria (si vedevano già i primi segnali dell'accumulo compulsivo di libri), avevo visto questo ed avevo chiesto ai miei genitori di comprarmelo... avevo 9 anni, ora ne ho 16! Comunque non preoccupiamoci, ormai sono riuscita a leggerlo!☺️ Praticamente questa si tratta della seconda volto che ho provato a portare a termine questa lettura. Eh, già... Quando avevo 9 anni, infatti, iniziai a leggerlo ma mi sembrò molto più pesante della storia che stavo leggendo precedentemente e poi erano presenti dei passaggi complicati e diverse allusioni che una bambina di 9 anni non era in grado di cogliere, soprattutto quando venivano formulati usando del sarcasmo, quindi come mi sembra scontato aggiungere, lo riposi in libreria arrivata più o meno alle prime venti pagine. Da quel momento è rimasto lì. Fino ad una settimana fa quando ho deciso che forse era giunto il momento di "riesumarlo". 

Ho ricominciato la lettura con tutte le buone intenzioni del mondo, volevo infatti, concludere veramente questo romanzo, perchè senza di lui era come se mi mancasse un tassello fondamentale della mia carriera di lettrice (se può essere così definita). Per quanto avessi letto le prime pagine non mi ricordavo niente della trama e che potesse farmi spoiler. 

La storia racconta di una donna Kim Lange, che è molto famosa in quanto conduttrice di un famosissimo talk-show. Purtroppo, però, la sua vita finisce in modo alquanto improvviso (aggiungerei un po' surreale) e da lì, dato che durante la sua vita non ha prodotto del karma positivo la vediamo rinascere sottoforma diversi animali, e potrà, passatemi il termine "aumentare di livello", solo producendo karma positivo. Vedremo come la forza di una madre che cerca di stare il più possibile accanto a sua figlia, riesca a sconfiggere tutte le prove che il destino le pone davanti. Osserveremo anche il cambiamento di personalità da parte di Kim durante tutto il suo percorso, dal come passerà dal "non volersi più spezzare un'unghia per aiutare una collega" a salvare la vita della sua più acerrima nemica, donando la sua. 

In questo libro gli argomenti trattati sono stati molto interessanti: come già accennato la forza di una madre nel non voler abbandonare sua figlia ed il cambiamento interiore, ma anche lo spirito di gruppo ed il punto di vista, attraverso le varie vite che Kim vive, di un altro punto di vista oltre a quello umano. 

Nel complesso questo romanzo mi è piaciuto molto per i contenuti, la scelta lessicale non è stata un granchè ma secondo me è dovuto molto alla traduzione. Una cosa che mi è piaciuta molto è che oltre al punto di vista di Kim che narrava la storia, quando si parlava di un suo amico in particolare, che l'ha aiutata in tutto il percorso, il Gentiluomo Casanova, siano stati inseriti degli asterischi con anche il suo punto di vista, per farci comprendere in modo più oggettivo ciò che stava accadendo. 

Una cosa che mi ha lasciata un po' stranita è che nonostante succedessero molte cose, e gli eventi fossero molto movimentati, le singole scene prese in analisi mi sono risultate un po' lente. La cosa potrebbe sembrare un doppio senso ma non è così... Chi lo ha letto magari potrebbe capirmi, vero? Ditemi che non sono l'unica ad aver provato questa situazione che potrebbe sembrare un po' contrastante! 



venerdì 4 maggio 2018

Recensione: Il giardino delle farfalle

RECENSIONE


TITOLO: Il giardino delle farfalle
AUTORE:  Dot Hutchison
CASA EDITRICE: Newton Compton Editore
COLLANA: Gli Insuperabili Gold
PAGINE: 312
PREZZO: 9,90€ (con promozione Gold)

Ho iniziato a leggere questo libro con non pochi dubbi. Non avevo la più pallida idea di cosa avrei potuto provare. Avevo sentito molto parlare a riguardo però non ero riuscita a schierarmi nè dalla parte di coloro che lo elogiavano, nè dalla parte di quelli che sostenevano di averlo trovato lento, noioso, ripetitivo e troppo "crudo". Allora, innanzitutto premetto che, secondo me, chi decide di leggere il genere thriller, dovrebbe ben comprendere che molte volte, si potrebbe CASUALMENTE incappare in qualche scena un po' cruda. "CASUALMENTE". Comunque, anche incoraggiata dalla moltitudine di recensioni trovate in rete, e dai diversi pareri, sono stata invogliata a leggere questo libro per riuscire finalmente a capire da quale parte schierarmi. Fortunatamente, sono stata tra quelli a cui è piaciuto. 

La storia parla di una ragazza che si fa chiamare Maya, che viene interrogata dalla polizia, in merito ad una strana circostanza. Lei, infatti era stata rapita, come altre molte ragazze, da un uomo che si faceva chiamare "il Giardiniere" e che l'aveva condotta in una serra insonorizzata da dove non sarebbe riuscita a fuggire. Lì, anche grazie all'aiuto di una donna che si rivelerà molto importante per Maya, inizia il suo percorso di segregazione, insieme ad altre ragazze, con le quali condividerà paura, soprusi e violenze inferte loro dal Giardiniere e da suo figlio. Il racconto si intervalla tra presente e passato, attraverso quello che può sembrare una specie di lungo monologo della nostra protagonista. 

Una cosa che mi è piaciuta molto è stato il modo in cui Maya raccontava la sua vita all'interno del Giardino. Lo faceva con una calma, con una tranquillità che sembrava che le cose che narrava, fossero del tutto normali, quando di normale non avevano proprio niente. Raccontava le violenze subite, minimizzandole come se niente fosse. Poi, attraverso tutto il romanzo mi è giunta la sensazione di claustrofobia: la serra era chiusa dai vetri, c'erano telecamere e microfoni ovunque e tutto quello che facevi o dicevi veniva ascoltato dal Giardiniere. Il romanzo è stato inoltre molto dettagliato. Ogni dettaglio non faceva che aumentare il senso di suspance ed ansia (non vi faccio degli esempi altrimenti vi rovinerei il bello della lettura😉). Al tempo stesso però non ho rilevato che le scelte dell'autrice oppure le emozioni che esse scaturivano fossero "troppo" crude, al contrario, credo che abbia saputo dosare bene quello che poteva dire o non dire, e soprattutto facendolo per gradi, cercando di far abituare il lettore tra una rivelazione e l'altra. 

Una cosa che però mi ha un po' lasciata frastornata è stato il finale. Il romanzo era diviso in tre parti. Le prime due molto belle e collegate tra loro, ma l'ultima non mi ha proprio convinto. Non so, l'ho trovata poco chiara, soprattutto nelle ultime dieci pagine che ho dovuto rileggere un paio di volte prima di capire bene cosa stesse effettivamente succedendo, in quanto non veniva specificato esplicitamente cosa stesse succedendo e le battute si susseguivano senza riuscire a capire bene chi le stesse pronunciando.
 Conclusione non molto ad effetto, perchè essendo un racconto fondato su un interrogatorio, venivano seminati ogni tanto degli elementi che ci faceva fare delle supposizioni su come fossero effettivamente riuscite a fuggire le ragazze. 

Tuttavia questo libro mi è abbastanza piaciuto, in quanto mi sono piaciute molto le sensazioni che riusciva a trasmettere. Voi lo avete letto? Da che parte siete schierati, vi è piaciuto oppure no?