RECENSIONE
TITOLO: La lunga notte
AUTORE: Linda Castillo
CASA EDITRICE: Fanucci editore
COLLANA: One (Timecrime)
PAGINE: 389
PREZZO: 6,90€
Ho iniziato questo libro dopo un po' di tempo che lo avevo in libreria. Lo guardavo e vedevo che era abbastanza grande e non mi decidevo mai a sceglierlo. Poi un giorno l'ho ripreso tra le mani e mi è venuto il dubbio di verificare realmente quante pagine erano; solo allora mi sono resa che non erano effettivamente tante ma che la carta era molto doppia e che quindi sembrava gigante, ed invece non lo era. Dopo questo momento di riflessione ho deciso che era giunto il momento di leggerlo.
Una cosa che ho apprezzato molto è che, a differenza di molti altri thriller che impiegano tipo cinque capitoli per fare i preamboli e poi arrivare all'omicidio, questo è iniziato subito, catturando immediatamente la mia attenzione e facendomi entrare subito nella storia.
La storia è ambientata in una piccola cittadina abitata per metà da inglesi e per metà dalla popolazione amish. Una notte un poliziotto, attratto da alcune urla, si ritrova a scoprire in una fattoria amish i corpi di tutta la famiglia Plank. Il padre ed i sui figli adolescenti morti in salotto, la madre con il figlio neonato morti in cortile e le due figlie brutalmente torturate in una stalla. Il caso viene affidato al commissario Kate Burkholder, che aiutata dalla sua squadra e dall'ispettore Tomasetti, con cui ha una relazione, cercherà di far chiarezza sul plurimo omicidio, senza avere inizialmente una prova.
La trama mi aveva subito intrigata, ma non avevo molte aspettative riguardo a questo romanzo. Tuttavia, come ho già detto, sono subito rimasta colpita dall'omicidio e poi sono riuscita ad immedesimarmi nella situazione ed ho avuto la sensazione di trovarmi lì presente. Durante tutto il romanzo non sono mancati i colpi di scena che hanno reso la lettura scorrevole e molto movimentata.
Il lessico era semplice e senza parole particolarmente difficili da capire. Dato che nel brano vengono citate anche delle frasi nel dialetto amish, viene riportata sempre una traduzione e la comprensione non diventa un problema.
Una cosa che mi ha un po' lasciata dubbiosa è stato il finale. Appropriato ed al tempo stesso coerente con la storia, che però, mi ha lasciata con una strana sensazione. Forse è dovuta al fatto che di solito nei gialli o nei thriller vengono seminati qua e là degli indizi da parte dell'autore che poi il lettore userà per farsi un'idea su chi sia il colpevole, mentre in questo magari sono stati un po' trascurati o tralasciati completamente.
Tutto sommato il libro mi è piaciuto ed ho trovato la storia interessante. Voi lo avete letto? Cosa ne pensate?
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