venerdì 20 luglio 2018

Recensione: L'ultima riga delle favole

RECENSIONE

TITOLO: L'ultima riga delle favole
AUTORE: Massimo Gramellini
CASA EDITRICE: Tea
COLLANA: I grandi Tea
PAGINE: 259
PREZZO: 11.00€

Oggi nuova recensione! Come avrete già notato si tratta di un romanzo conosciutissimo e famosissimo, che ha avuto un successo enorme con più di 500.000 copie vendute! Anche io avevo acquistato questo libro proprio per la sua popolarità e per il fatto che gran parte di chi lo aveva letto lo consigliava caldamente. Sono diversi mesi che è stato in stallo nella mia libreria (credo che facesse parte del primo book haul che avevo pubblicato sul blog, quindi intorno a febbraio) e proprio l'altro giorno, volendo un po' staccare dai thriller, avendone letti molti in questo periodo, ho deciso di leggere proprio questo volume. Su di esso ho manifestato diverse opinioni delle quali vi parlerò di seguito.

Il romanzo è molto particolare per il suo genere: potrebbe benissimo entrare a far parte della categoria dei romanzi rosa ma racconta di un viaggio simbolico che il protagonista, Tomas, deve affrontare per scoprire il proprio talento e per ritrovare la fiducia in se stesso e ricominciare a credere nell'amore. Nel suo viaggio incontrerà creature misteriose e dovrà affrontare diverse prove per arrivare al suo traguardo.

Inizialmente la storia, anche dalla trama di copertina, mi sembrava molto avvincente e mi aveva subito convinta ad acquistarlo e poi, come già detto, a leggerlo. Tuttavia, una volta iniziato, e letti i primi capitoli mi sono accorta che quello che veniva indicato come "un viaggio simbolico" si rivelava un viaggio vero e proprio in un universo parallelo. Sono rimasta un po' delusa perchè appunto non era proprio questo quello che mi ero immaginata. Mi è passata per la mente anche l'ipotesi di poter abbandonare questa lettura e magari, di iniziare un nuovo libro, ma poi ho continuato inesorabilmente a leggere. 

Dal romanzo traspare il coraggio e la forza del protagonista che pian piano ritrova la volontà di credere nuovamente nell'amore. Oltre a questo, dalle prove che Tomas deve affrontare e dai racconti che ne scaturiscono con Morena, una compagna di viaggio incontrata alle Terme dell'Anima, si riesce a comprendere bene tutto il suo passato e le sue sconfitte che lo hanno portato, con il tempo, a non credere più in sè stesso e nè tanto meno nell'amore. 

Il linguaggio usato dall'autore mi è piaciuto molto in quanto riusciva a far comprendere bene i vari avvenimenti, anche quando questi si intrecciavano tra di loro e, soprattutto, ho apprezzato molto le parti rac-cantate dal cantastorie. 

Una cosa che non mi ha proprio convinta al cento per cento è stato il finale: un po' troppo lasciato libero a livello interpretativo, conclude la storia in maniera adeguata ma lascia aperte mille possibilità ed altrettanti interrogativi. 

C'è qualcuno che ha letto il romanzo e la pensa come me? Oppure qualcuno che lo ha letto e la pensa diversamente? Che significato avete dato al finale? Per voi è completo?

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