sabato 30 giugno 2018

Recensione: Piccoli esperimenti di felicità

RECENSIONE

TITOLO: Piccoli esperimenti di felicità
AUTORE: Hendrik Groen
CASA EDITRICE: Tea 
COLLANA: I grandi Tea
PAGINE: 330
PREZZO: 11.00€

Ed eccomi tornata con una nuova recensione! Lo so, lo ammetto, è passato un po' di tempo dall'ultima. Mea culpa. Ma adesso andiamo al sodo: ho finito questo romanzo di cui vi ho tanto parlato sia qui sul blog che sulle mie nuove pagine social e credo di provare dei sentimenti un po' discordanti verso di lui. 

La trama è molto semplice: l'anziano Hendrik Groen decide di tenere un diario segreto dove racconterà per un anno la sua vita all'interno della casa di riposo nella quale si trova. 

Ero stata subito incuriosita dal fatto che questo si sarebbe potuto rivelare un romanzo diverso dal solito, dal momento che trattava di una categoria di persone insolite: gli anziani.

Appena iniziato a leggere, mi piaceva molto ed alcune situazioni mi lasciavano con il sorriso sulle labbra. Infatti, nel complesso, il libro è stato abbastanza divertente, riflessivo e coerente con i personaggi ma, tuttavia, anche un po' ripetitivo, prolisso e poco movimentato. Questo, dal mio punto di vista era necessario per far immedesimare il lettore nella vita monotona di un anziano in una casa di riposo, ma magari si sarebbe potuta omettere qualche parte. Essendo un diario, venivano riportati tutti gli avvenimenti giorno per giorno ed a parte qualche giorno dove c'erano degli avvenimenti insoliti (un'uscita con il club "Vecchi-ma-mica-morti" del quale anche Hendrik fa parte, un'insolita prova antincendio e la presenza di un nuovo cuoco) le azioni erano sempre ripetitive: venivano riportati dei trafiletti di giornale oppure degli stralci di conversazione tra diversi ospiti insoddisfatti e/o brontoloni. 

La maggior parte delle avventure si trasformavano in piccole disavventure per il nostro protagonista ed i suoi amici. Nonostante queste parti divertenti, a volte dovute semplicemente ad una battuta un po' ironica o satirica, il romanzo è pieno di spunti di riflessione, sia per i giovani che per gli adulti. Approfondisce il rapporto genitori-figli, soprattutto quando appunto i genitori vengono messi in casa di riposo, fa riflettere su cose quotidiane, tipo l'aumento di pochi centesimi per i premi del bingo oppure la nuova tortina del discount, ma che altrimenti verrebbero completamente ignorate dalla nostra società. Pone, quindi, un occhio molto attento e selettivo nei confronti della cultura e nelle usanze degli ospiti della casa di cura, che potrebbero benissimo essere nostri vicini o concittadini. 

Detto ciò, posso aggiungere che il libro è veramente ben fatto per farci entrare proprio nella vita di Hendrik. Dal suo diario, infatti, possiamo comprendere le sue paure, la gioia per delle piccole vittorie ma soprattutto possiamo porre l'attenzione su fatti che passano inosservati e che solo lo sguardo di un anziano può notare.
Un altro aspetto che ha stemperato un po' la pressione all'interno del romanzo è stato il modo in cui tutti i personaggi si rivolgessero e parlassero della morte. Dai loro discorsi si poteva avvertire una certa tranquillità nel parlare della morte e di tutti i suoi vari aspetti, creando a volte anche delle battute ironiche. 

Insomma, in questo libro vengono analizzati gran parte dei problemi sociali e culturali, cosa che conferisce a questo romanzo una grande attualità.

Bene, questo è quanto, riguardo a questo libro... ora non resta che sceglierne un altro! Vi farò sapere quale sceglierò su Instagram e Facebook dove potrete avere tutti i retroscena di questo blog! Vi aspetto!





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