martedì 27 febbraio 2018

Recensione: Io sono la pioggia

RECENSIONE

TITOLO: Io sono la pioggia
AUTORE: Beatrice Corradini
CASA EDITRICE: Centauria
COLLANA: Talent
PAGINE: 346
PREZZO: 9,90€

Siete sorpresi di rivedermi di nuovo? Ebbene sì, per leggere questo libro ho impiegato veramente pochi giorni... questo dovuto soprattutto alla neve ed alla possibilità di stare a casa bella al calduccio sotto il piumino.

 Detto ciò cominciamo a parlare di questo libro: iniziandolo a leggere mi è stato un po' difficile comprendere il linguaggio usato. Allora, diciamolo subito, non si è trattato del fatto che il linguaggio potesse essere in alcuni punti molto settoriale, ma soprattutto dalla forte presenza di metafore, che si trovavano nei punti giusti ma essendocene molte mi è risultato difficile comprendere in alcuni passaggi il vero significato che volessero trasmettere. Premettendo, inoltre, che avevo appena terminato di legger il libro di Carrisi "Il cacciatore del buio" (di cui ho già fatto la recensione) che è molto lineare, la difficoltà di comprendere il linguaggio mi ha molto fatta vacillare. Tuttavia, mi è risultato più semplice mano a mano che proseguivo la lettura, quindi credo che questa difficoltà sia stata in gran parte soggettiva.

Chiarita questa piccola puntualizzazione posso dire che la trama mi ha mediamente colpita. Il libro parla, infatti, di una ragazza, Andrea, che frequenta l'ultimo anno delle scuole superiori, della sua amica punk Dana, e del nuovo professore di letteratura Primo Parisi. In breve tempo Andrea troverà nel professore un punto di riferimento e inizierà a provare dei sentimenti "strani" nei suoi confronti. Successivamente scoprirà che questo prof ha un passato travagliato e che adesso è un membro di una band punk, di cui fa parte anche il misterioso Jaco La Tempesta. Andrea inizierà una conoscenza sempre più intima anche con quest'ultimo fino a trovarsi di fronte a due strade... 

Nel suo complesso il libro mi ha interessato, rispecchiando più o meno le mie aspettative. Una cosa che mi ha un po' delusa è stato il fatto che, frequentando adesso il secondo superiore, mi aspettavo una maggiore impersonificazione nel personaggio di Andrea, sperando di potermi ritrovare in alcuni suoi gesti e pensieri, ma purtroppo non è stato così. Credo sia nuovamente una cosa puramente personale tuttavia, se avessi dovuto dare un consiglio avrei giocato un po' di più su questo aspetto.

Nel libro vengono, inoltre, citati ripetuti argomenti di studio che vengono intrapresi nel quinto anno e la difficile decisione riguardo alla scelta della giusta università, per cui è consigliatissimo per gli studenti dell'ultimo anno. 

Finale bello, sorprendente e che conclude in modo adeguato la vicenda ma che lascia aperta la possibilità di un seguito.


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